29 Novembre 2024
Sono i versi di Dante a ispirare i detenuti del carcere di Sulmona, in un viaggio disegnato a fumetto dagli stessi ospiti della Casa di reclusione dove oggi è stato presentato il libro “E ‘l mondo ancor ci offende” frutto di un progetto durato anni e firmato dal Centro provinciale istruzione adulti in collaborazione con l’amministrazione penitenziaria e il contributo della Fondazione Carispaq e che vede, nella prefazione, l’importante firma del Premio Strega Donatella Di Pietrantonio. Francesca, Pia e Piccarda, di cui Dante parla rispettivamente del V canto dell’Inferno e del Purgatorio e il III del Paradiso, sono in fondo vittime della violenza di genere, ben prima che questa divenisse oggetto di dibattito e riflessione sociale e culturale. Un gruppo di detenuti ci ha lavorato su usando lo strumento del fumetto, partendo dal caso del femminicidio di Giulia Cecchettin, e avviando così una riflessione educativa che, dietro le sbarre, assume un valore aggiunto. Perché anche tra criminali di alto profilo, come quelli di Sulmona, la violenza di genere non è tollerata. Il percorso di rieducazione alla violenza di genere, d’altronde, è lungo e difficile, spesso anche più di quello di ergastolani condannati per associazione mafiosa. Perché è un percorso che implica una presa di coscienza culturale a cui, con molta difficoltà, lavorano i cosiddetti Centri di rieducazione per maltrattanti.