29 Gennaio 2025
Il ricordo di Emilio Alessandrini, il magistrato ucciso il 29 gennaio del 1979 da un commando del gruppo terroristico Prima Linea, invita oggi a riflettere sul quadro attuale. Proprio nel momento in cui la Camera ha approvato in prima lettura il disegno di legge per la riforma costituzionale sulla giustizia voluta dal governo Meloni. "Ricordare il lavoro di mio padre invita a riflettere su un tempo ormai chiuso". Ed è proprio sul nuovo disegno di legge che verte l’intervento del figlio del magistrato, l’avvocato Marco Alessandrini. "L’attualità ogni anno ci riserva delle sorprese. Non so quanto i cittadini siano interessati alla separazione delle carriere però è bene dire, dal il mio punto di vista, che l’indipendenza della magistratura non è un favore ai magistrati ma una garanzia per tutti cittadini di uguaglianza davanti alla legge. Il passaggio di funzioni, cioè i giudici che diventano pubblici ministeri e viceversa, è una cosa che ha maglie molto strette e negli ultimi tre anni, fra i cinque e i venti magistrati hanno cambiato funzione e quindi questa è una questione centrale della giustizia italiana mi chiedo? Penso di no. E’ una questione politica perché oggi viviamo un’era in cui c’è un forte contrasto fra i poteri".