30 Gennaio 2025
Sempre più incerto il futuro delle terme di Caramanico, un caso, giunto ormai alla cronaca nazionale. Lo stabilimento termale è chiuso da cinque anni, a nulla sono servite le aste fallimentari per l’aggiudicazione degli immobili, le terme e l’albergo Maiella e il centro benessere La Reserve, sei aste sono andate deserte e a breve ci sarà la settima. Ad aggiudicarsi invece lo sfruttamento delle acque termali era stata la Dre Srl che essendosi chiamata fuori per le incertezze che pendono sui lotti al centro della vendita giudiziaria, è stata rimpiazzata dalla Virgo holding spa, una società di prodotti cosmetici riconducibile al teatino Altair D’Arcangelo, anch’essa attenzionata dalla cronaca nazionale. Virgo dipenderebbe da una società anonima svizzera la Rimeco, e per l’aggiudicazione definitiva delle sorgenti termali, deve attendere la documentazione antimafia. "Dal 7 novembre Areacom, per conto della Regione Abruzzo, ha in conto di verificare le certificazioni tra cui anche la certificazione antimafia di questa società che si chiama Virgo holding S.p.A.". Secondo il consigliere regionale dem, vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, non solo la vicenda ha diversi punti oscuri, ma dal momento che D’Arcangelo sembra voler trasformare le terme in uno stabilimento per l’imbottigliamento e il confezionamento di prodotti derivati, la scelta rappresenterebbe la chiusura definitiva dello stabilimento termale con un conseguente danno per la Regione. "Non riaprirà le terme, un grave danno per Caramanico da un punto di vista della salute per tutti gli abruzzesi, da un punto turistico e occupazionale e nell’arco di cinque anni, si legge nel piano industriale di Virgo, impiegheranno solo dieci dipendenti. Chiediamo alla Regione Abruzzo, ancora una volta, di mettere fine a questa situazione partecipando alla curatela fallimentare per l’asta del primo lotto, come avevamo proposto anche con un nostro emendamento. La Regione contragga un mutuo non per il palazzo della Regione nell’area di risulta a Pescara, ma per riacquistare Caramanico".