01 Febbraio 2025
In seguito alle recenti chiusure temporanee della fornitura di acqua potabile nel teramano, dovute a interventi di manutenzione al potabilizzatore di Montorio al Vomano, l’Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso (organismo promosso da numerose associazioni ambientaliste) richiama l'attenzione su una situazione sempre più critica e insostenibile. “Mancano ancora diversi mesi all’estate e già ci troviamo in debito di acqua. Continuare a perdere l’acqua del Gran Sasso in un quadro generale sempre più caratterizzato dal cambiamento climatico e dalla diminuzione delle precipitazioni, è una scelta assurda che non possiamo più permetterci. La messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso non è mai partita nonostante quasi otto anni di commissariamento. Questo ritardo è inaccettabile, soprattutto in un momento in cui le risorse idriche sono sempre più scarse e preziose. Sono circa venti i comuni della provincia di Teramo che stanno subendo interruzioni nella fornitura di acqua potabile. Si può stimare che oltre 200.000 cittadini siano coinvolti nelle interruzioni idriche. E’ prevista infatti l’interruzione idrica dalle 23:30 alle 6 del giorno successivo in numerosi comuni teramani fino al 3 febbraio. Oltre 200.000 cittadini stanno provando sulla loro pelle cosa vuol dire avere uno scarso accesso all’acqua, mentre centinaia di litri al secondo di acqua di alta qualità continuano ad andare a scarico e i lavori per mettere in sicurezza l’acquifero del Gran Sasso non sono ancora neppure stati progettati. Una risorsa di qualità eccezionale è ancora a rischio e dal 2017 si continuano a mandare a scarico circa 80/100 litri al secondo perché non si è in grado di garantire l’impermeabilità dai Laboratori sotterranei dell’INFN. Nel frattempo, si utilizzano costosissimi potabilizzatori e si cercano nuove sorgenti da prosciugare. Secondo l’ISTAT l’Abruzzo è la seconda peggiore regione italiana per quanto riguarda la dispersione idrica: il 62,5% dell’acqua potabile immessa in rete va persa (media nazionale 42,4%) e anche se la provincia Teramo è la più virtuosa le perdite comunque sfiorano il 30%. Questo spreco è un paradosso intollerabile” conclude l’Osservatorio Indipendente sull'Acqua del Gran Sasso.