02 Febbraio 2025
Il sindaco di Teramo Gianguido D'Alberto, ha scritto alla Soprintendenza di Chieti-Pescara in merito all'intervento di recupero, valorizzazione e rigenerazione della Domus Romana di Largo Madonna delle Grazie, fermo da mesi e di cui la stessa Soprintendenza è soggetto attuatore. Nella missiva il primo cittadino, nello stigmatizzare il blocco prolungato dei lavori e l'assenza di comunicazioni in merito, ha chiesto, oltre a una dettagliata relazione sulle motivazioni che hanno portato ad uno stop così prolungato dell'intervento, l'immediata ripresa dei lavori. “Un blocco decisamente prolungato e inaccettabile rispetto al quale, come Amministrazione, non abbiamo a oggi nessuna informazione e o comunicazione formale e che genera preoccupazione, se non addirittura sdegno, anche in relazione alla situazione di degrada connaturata a un eventuale ulteriore prolungamento del periodo di sospensione del lavori, tenuto conto del particolare valore culturale e storico dell'area interessata. L'intervento, particolarmente importante e qualificante per la nostra città nell'ottica della valorizzazione del patrimonio storico e culturale, assume un valore ancor più pregnante in quanto va ad integrarsi con tutti quegli interventi di rigenerazione urbana e sociale che stanno interessando il centro storico, tra i quali particolare rilevanza rivestono i lavori in corso sul teatro romano, sul mercato coperto e sul complesso edilizio dell'ex monastero di San Giovanni in piazza Verdi, che ospita l'Istituto superiore di studi musicali e coreutici Gaetano Braga e la Chiesa delle Benedettine di San Giovanni. Lavori che andranno a ridisegnare il volto di un'area particolarmente importante della città, trasformandola in un vero e proprio hub culturale e su cui la mia Amministrazione, tra l'altro, è meritoriamente già intervenuta anche con la sistemazione e riqualificazione di corso Cerulli e di Porta Reale. Il termine per la ripresa dei lavori era prevista per il 3 giugno 2024. Orbene, nonostante siano passati ormai quasi 8 mesi da quella data e i nostri uffici abbiano provveduto a tutti gli interventi di propria competenza, i lavori sono ancora fermi”. D’Alberto chiede quindi una dettagliata relazione sulle motivazioni che hanno portato a questo fermo così prolungato, diffidando la Soprintendenza fin da ora a riprendere con immediatezza e senza ulteriori sospensioni i lavori anche al fine di evitare danni ulteriori all'immagine della città oltre che del patrimonio culturale.