02 Febbraio 2025
Nonostante le ripetute comunicazioni, soprattutto agli anziani, ci sono ancora tante persone che cadono in odiose truffe. Non solo anziani ma anche giovani e adulti. A costo di essere ripetitivi, ma a quanto pare è necessario, sentiamo la necessità di rinnovare, ancora una volta, prestare particolare attenzione a telefonate “strane”, mail da banche o Poste Italiane e messaggi telefonici che invitano a lasciare i propri dato sensibili su conti correnti, post Pay e carte di credito. Dalle Questure l’ invito alla cittadinanza a prestare massima attenzione al fatto che né la Polizia di Stato né alcuno dei suoi appartenenti effettuano telefonate relative a transazioni finanziarie né forniscono identificativi di conti correnti sui quali effettuare operazioni bancarie. Nessuna forza di polizia chiede denaro per scagionare o rilasciare un parente arrestato Invita quindi a diffidare di telefonate apparentemente provenienti da numeri della Questura. In provincia di Chieti sono state truffe telefoniche ad opera di persone che, qualificandosi come operatori di banche presso le quali i destinatari delle telefonate hanno il conto corrente, avvisano di anomalie e tentativi illeciti di prelievi. Subito dopo le vittime della truffa ricevono un'altra telefonata, da parte di un sedicente appartenente alla Polizia di Stato, il quale, dopo aver confermato l'esistenza del prelievo da parte di terze persone, le invita a effettuare un bonifico a favore di un altro conto corrente, presentato come "sicuro e inattaccabile" e del quale viene fornito l'Iban. Nel corso della seconda telefonata la vittima visualizza sul display del telefono un numero fisso che effettivamente corrisponde a un'utenza della Questura. Nel frattempo anche i Carabinieri di Teramo mettono in guardia i cittadini: attenzione alle truffe con SMS, in provincia è allerta. Non solo gli anziani nel mirino dei truffatori. Nei giorni scorsi in vari comuni del Teramano sono state tentate varie truffe con un sms.Il testo sempre uguale nel quale la sedicente figlia o figlio invia un sms – con un numero non suo - alla madre o al padre dicendo di aver perso il cellulare o che si trova presso un non meglio precisato ufficio di polizia per denunciarne lo smarrimento, chiedendo il versamento di euro 990 indicando un IBAN, per riacquistare il cellulare. La raccomandazione è sempre la stessa: diffidate da telefonate di sconosciuti e chiamate immediatamente le forze dell’ordine. Un consiglio ai figli: avvisate i vostri genitori e ripetete loro che nessuna forza di polizia chiede denaro per scagionare o rilasciare un parente arrestato. Spiegate bene di diffidare di telefonate apparentemente provenienti da numeri della Questura o dai carabinieri.