08 Aprile 2025
Il giudice del lavoro del Tribunale di Pescara Valeria Battista ha stabilito il diritto di un bambino autistico di 4 anni ad essere preso in carico dalla Asl di Pescara, direttamente o per mezzo di strutture convenzionate, affinché gli vengano garantiti terapie e trattamenti previsti dal certificato dell'unità di valutazione multidisciplinare del 6 settembre 2024. Con sentenza del 3 aprile è stato dunque accolto il ricorso dell'Angsa Abruzzo, Associazione Nazionale Genitori PerSone con Autismo, patrocinato dalle avvocate Maria Franca D'Agostino e Lola Aristone, ed è stata condannata la Asl di Pescara al pagamento delle spese di giudizio e alle spese generali al 15%. La diagnosi di autismo con livello Alto risale al febbraio 2024, quando il bimbo aveva tre anni. Nel luglio 2024 l'Angsa si era mossa stragiudizialmente, a mezzo avvocati, con una lettera ad Asl e strutture convenzionate affinché prendessero in carico bambini con spettro autistico. Ma ente e Istituti accreditati a novembre risposero che, sulla base dei tetti di spesa, non potevano accoglierli; a gennaio riferirono che i soldi stanziati potevano solo coprire i bimbi trattati precedentemente. Nello stesso gennaio, per conto di altri genitori associati, gli avvocati dell'Angsa Abruzzo avevano ottenuto un'ordinanza con cui un altro bambino era stato preso in carico dalla Fondazione papa Paolo VI con la cessazione della materia del contendere e la condanna, anche in quel caso, a metà delle spese legali.