08 Aprile 2025
«Noi non siamo più padroni dei nostri territori, è arrivata Rete ferroviaria italiana, autorizzata dalle autorità a sfregiare i nostri territori. Hanno deciso di fare un raddoppio in sede storica per distruggere l’Abruzzo e dividerlo ulteriormente, vergogna!». È il grido unanime dei cittadini, sostenuti da Comferr, radunatisi a pochi metri dalla cerimonia di inaugurazione del cantiere per il raddoppio ferroviario della Pescara Roma, nei tratti interporto d’Abruzzo Manoppello Scafa. I cittadini fortemente contrari all’opera, considerano i 13 km di ferrovia una rovina per il territorio abruzzese. «Sono anni che ribadiamo lo stesso concetto – ha dichiarato Francesco Papa di Comferr. Noi non siamo contrari al raddoppio, siamo contrari al tracciato scelto per il raddoppio. Trent’anni fa, con la realizzazione dell’interporto d’Abruzzo, tutte le autorità ci hanno promesso che la ferrovia da Manoppello sarebbe stata spostata più a Nord di duecento metri per passare di fianco all’interporto, quella era la scelta giusta, considerando che l’interporto è una struttura logistica che si alimenta anche grazie alle ferrovie. Far passare la ferrovia in via Sagittario, in contrada Brecciarola di Chieti, al contrario, è una scelta scellerata, decisa frettolosamente e condizionata dalla necessità di impiegare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, 660 milioni, poi dirottati. Per fare in modo che il presidente Marsilio potesse presentarsi alle elezioni 2024 con il finanziamento dell’opera, la presidente Meloni è addirittura arrivata in Abruzzo portando i soldi FSC, del fondo di sviluppo e coesione che dovevano essere destinati alle Regioni e non ad infrastrutture come la Roma – Pescara, di rilievo nazionale».