06 Settembre 2024
Il circolo Arci Querencia ha organizzato al MUSPAC in piazza d’arti a L’Aquila un incontro per stimolare il dibattito sulla cosiddetta "via cilena al socialismo" che avrebbe dovuto favorire la transizione della società attraverso la trasformazione delle istituzioni economiche, politiche e sociali, nel rispetto della legalità e della Costituzione. Cinquant'anni fa, il 4 settembre 1970, un fatto storico sconvolgeva l'America Latina: il cileno Salvador Allende veniva eletto presidente, diventando il primo marxista a conquistare democraticamente il potere in un paese del continente americano. Sostenuto dalla coalizione Unidad Popular, un mosaico di forze politiche che spaziava dai marxisti ai cattolici di sinistra, Allende si proponeva di realizzare una "via cilena al socialismo", un percorso graduale e pacifico verso una società più giusta ed equa. Attraverso riforme sociali ed economiche, il governo Allende cercava di ridurre le profonde disuguaglianze che affliggevano il Cile, nazionalizzando industrie chiave e implementando politiche a favore dei lavoratori e dei più deboli. Ma il sogno di Allende fu bruscamente interrotto. Il 11 settembre 1973, quando un golpe militare guidato da Augusto Pinochet rovesciò il governo e instaurò una sanguinosa dittatura. Al MUSPAC, insieme con Franco Federici e con le intense letture di Luca Serani delle poesie di Pablo Neruda, è stata ripercorsa quella pagina cruciale della storia cilena per riflettere sul significato della "via cilena al socialismo". Riflessione che invita a interrogarci sul futuro della democrazia e sulla possibilità di costruire società più giuste.