14 Settembre 2024
Sebbene possa intimorire l’idea di subire un espianto perché ci fa pensare alla nostra morte, decidere di donare i propri organi dopo la morte è un gesto di grande generosità. Così facendo si dona ad un paziente, in molti casi in fin di vita, la possibilità di guarire e riprendere una vita normale. Inoltre, donando i nostri organi regalando ad una persona una nuova vita significa, in qualche modo, per il donatore, continuare a vivere. E’ così che pochi giorni fa una donna teramana di 60 anni, deceduta per una emorragia cerebrale devastante ha donato una nuova vita a tre persone. La donna, operatrice sanitaria della Asl di Teramo, aveva dedicato la sua vita alle cure del prossimo, sempre in prima linea, nell’emergenza. Era ricoverata in rianimazione da qualche giorno a causa di una devastante emorragia cerebrale, le sue condizioni, nonostante tutti i tentativi di salvarla, sono peggiorate fino alla diagnosi di morte con criteri neurologici, accertata dal collegio medico dedicato, nel lasso di tempo di sei ore previsto per legge. Sono arrivate al Mazzini equipe da Roma e da Palermo. Andranno a trapianto cuore, fegato e cornee che sono state trasportate all’Aquila. “Un dono che, nonostante la morte, ha moltiplicato la vita. È questa la settima donazione multiorgano nella Asl di Teramo nel 2024. La cultura donativa è ormai patrimonio, in primis, dei nostri operatori sanitari e il gesto di solidarietà verso il prossimo, messo in atto dalla donna e dai sui familiari, contribuisce ancor di più a diffondere nella nostra comunità il senso profondo della donazione. La Asl di Teramo si unisce al profondo dolore dei familiari ed esprime gratitudine per il prezioso lavoro svolto in vita e per l’elevato valore di quest’ultimo gesto”, commenta il direttore generale della Asl Maurizio Di Giosia.