22 Novembre 2024
Lo sono venuti a prendere questa mattina alle cinque su questa strada di Pratola Peligna dove era ospite di alcuni suoi connazionali, ma la storia, terribile se confermata, si sarebbe consumata a Pescara alla fine di ottobre. L’accusa per il 23enne di origine marocchina e domiciliato nel centro peligno, arrestato questa mattina dalla squadra mobile della polizia di Pescara, coadiuvata dai colleghi di Sulmona, è quella di violenza sessuale aggravata, soprattutto, dalla tenera età della presunta vittima, una ragazzina di appena tredici anni. Una storia di amicizia e chat che andava avanti da qualche settimana, degenerata in una violenza sessuale, con un rapporto completo a cui la ragazzina sarebbe stata costretta un giorno di fine ottobre scorso, quando il 23enne la avrebbe fatta salire in auto e violentata. La ragazzina, dopo il rapporto forzato, sarebbe poi riuscita a divincolarsi e a rifugiarsi in un negozio nei pressi della stazione di Pescara, dove si sarebbe consumato l’abuso, chiedendo aiuto ai proprietari che conosceva. Quindi il ricovero al pronto soccorso del capoluogo adriatico, dove i medici avrebbero accertato la violenza, o quanto meno il rapporto sessuale, avvertendo la polizia e dando l’avvio alle indagini. La procura della Repubblica di Pescara ha così ricostruito la vicenda e oggi ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 23enne è stato così trasferito dietro le sbarre del carcere di Chieti in attesa dell’interrogatorio di garanzia. Ai poliziotti che lo hanno arrestato questa mattina non ha opposto resistenza, a loro avrebbe detto che il rapporto sessuale era consenziente. A tredici anni.