29 Agosto 2024
La città di Teramo, pur nella sua grande storicità, non è mai stata una città presa d’assalto dai turisti. Sebbene anche durante il periodo invernale si nota qualche gruppo organizzato percorrere le strade della città e soffermarsi, magari, davanti al duomo, per poi ammirare i resti dell’anfiteatro romano o i palazzi che si ergono lungo i due corsi, non si può certamente definire “città ad alta valenza turistica”. Ciò nonostante, i suoi numeri, in termini di turismo, in questa estate li ha raccolti. Diversamente dagli anni precedenti, quando i turisti erano un pò allo sbando per l’assenza di un punto di riferimento, depliant, guide turistiche e così via, da questa estate le cose sono cambiate con la presenza dell’’ufficio Informazioni e accoglienza Turistica (Iat) allestito, solo nel giugno scorso, in via Carducci. Una struttura che adesso è in grado di raccogliere anche i numeri. E sono stati oltre 1.500 gli accessi in due mesi (luglio e agosto) nell’ufficio Iat. Quello spazio, almeno in termini di accoglienza, regala al turista un’ampia visione della città, degli appuntamenti in programma, degli itinerari da scoprire. Non solo attraverso materiale cartaceo che offre un panorama dell’intera provincia di Teramo, ma anche grazie alla tecnologia: un sistema 3D, ovvero un tour virtuali indossando caschi capaci di proiettare l'utente nei luoghi più suggestivi della città. Un punto di riferimento, dunque, non solo per i turisti che arrivano in città, ma anche per gli stessi teramani. Come spiega l’assessore al Turismo Antonio Filipponi, gli utenti che hanno usufruito dello Iat sono soprattutto famiglie e piccole comitive provenienti dalle regioni del Centro e Nord Italia. Non mancano però gli stranieri, soprattutto tedeschi, francesi e olandesi magari in vacanza sulla costa e incuriositi dal capoluogo a pochi chilometri dalle località balneari. Un buon punto di partenza che dovrebbe regalare dati ancor più interessanti quando dall’anno prossimo in poi dovrebbero essere riaperti al pubblico diversi siti culturali come il Castello Della Monica, il museo Savini, l’area archeologica della Madonna delle Grazie, il teatro romano: siti sottoposti a lavori di riqualificazione o a ricostruzione post-sisma.