29 Agosto 2024
Tre tocchi di ramo d'ulivo sulla Porta Santa di Collemaggio, il momento dell'apertura che rinnova la sua carica di spiritualità per il momento più alto della Perdonanza Celestiniana. Tutto unito anche al sentimento della commozione. Il Cardinale Giuseppe Petrocchi apre la Porta Santa e lo fa da Arcivescovo Metropolita emerito dell'Aquila, dove per 11 anni (fino al primo agosto scorso) ha portato avanti il suo ministero episcopale al servizio della comunità. L'apertura della Porta Santa è arrivata al culmine di una giornata lunga, intensa e densa di significati. Imponente il corteo, partito dalla sede municipale di Palazzo Margherita. Circa 1200 i partecipanti, tra la parte civile ed istituzionale, quella dedicata alle associazioni e quella storica. Quest'ultima, se vogliamo, è quella che più cattura l'attenzione. Il lento incedere di uomini e donne in costume, il suono ritmato di tamburi e chiarine rapiscono l'occhio e l'orecchio sì, ma anche il cuore e la mente. Suggestioni che portano indietro nel tempo, e magari anche a riflettere a fondo sull'importanza del concetto di perdono attraverso la Storia. Un perdono che è anche "donarsi agli altri" ed in questo solco è andata anche la scelta delle tre figure principali del Corteo Storico. Michela Carnicelli, Dama della Bolla, Manuel De Libero, Giovin Signore, Francesca Alfonsetti, Dama della Croce, tutti e tre attivi nel mondo del volontariato. Insomma, una giornata all'insegna di solidarietà, pace, riconciliazione e condivisione. Nel corso della quale l'intera comunità aquilana, fortificando ancor pou questi sentimenti, si è (metaforicamente, ma neanche poi troppo) messa in cammino al fianco del corteo. Poi, dal palco del Teatro del Perdono, la lettura da parte del Sindaco Biondi della Bolla celestiniana e da parte dell'Arcivescovo, Monsignor Antonio D'Angelo, della "Spes non confundit", la bolla istitutiva del Giubileo 2025 per il quale Papa Francesco ha individuato la Perdonanza Celestiniana come uno dei pilastri portanti. E poi la messa, officiata dal Cardinale Giuseppe Petrocchi, che è stata seguita dal momento di un saluto assai commosso da lui rivolto a tutta la comunità aquilana. Di rimando, il ringraziamento al Cardinal Petrocchi da parte sia del suo successore Monsignor D'Angelo sia del Sindaco Biondi. Il quale, in chiusura del suo intervento, ha consegnato al porporato il "Premio del Perdono". Un modo per suggellare ancora di più il rapporto tra il Cardinal Petrocchi, L'Aquila e gli aquilani. Con il messaggio di Celestino e la Perdonanza, nel suo spirito permanente e collettivo, a fare da solidissime pietre angolari. Sulle quali continuare anche a far prosperare quello che lo stesso Cardinal Petrocchi ha definito il "Cantiere etico" del Perdono.