29 Agosto 2024
Continua a far discutere l’approvazione dell’operazione strade sicure che porterebbe l’esercito a presidiare i punti nevralgici della città di Pescara. Sono le opposizioni, in particolare Sinistra italiana e il Partito democratico, comunale e regionale, ad evidenziare forti perplessità in merito. "Pescara non è Beirut. Riteniamo fermamente che la sicurezza pubblica debba essere garantita dalle forze di polizia civile, non dai militari, i quali non possiedono né le competenze né la formazione adeguata a svolgere compiti di polizia. Questa proposta appare come una mera operazione di facciata, volta unicamente a placare il senso di insicurezza dei cittadini, senza tuttavia affrontare le vere problematiche legate alla carenza di organico delle forze dell'ordine e alla necessità di una reale riduzione della criminalità". Così intervengono Enrico Di Ciano, segretario del circolo di Pescara e Roberto Ettorre, segretario provinciale di Sinistra Italiana. "Invertire la rotta, intercettando e intervenendo sulle forme di disagio sociale prima che diventino violenza". Duro anche il commento dei consiglieri del Partito democratico regionale e comunale Antonio Di Marco e Marco Presutti. "Ora scopriamo non solo che esiste un'emergenza sicurezza tanto grave da richiedere l'arrivo dell'esercito, ma, messa così, sembra che l'Amministrazione non confidi abbastanza sull'efficacia dell'operato dei presìdi dello Stato sul territorio per l'ordine pubblico, Prefettura e Questura, cosa gravissima. Oltre a manifestare piena fiducia nell'operato delle forze dell'ordine, quotidianamente impegnate nel controllo del territorio con forze e mezzi limitati, insieme pure al corpo di Polizia Locale della città di Pescara di cui conosciamo bene tenacia e disponibilità – rimarcano i due esponenti PD - vogliamo stigmatizzare quanto accaduto, ricordando che chiedere l'esercito a nostro giudizio non è solo l'ammissione di un concreto fallimento del proprio operato e della vulnerabilità sempre negata di Pescara sul fronte della sicurezza, ma è soprattutto una resa".