15 Dicembre 2024
In Italia le mafie hanno un volume d’affari che supera i 40 miliardi di euro all’anno, una cifra che rappresenta praticamente due punti di Pil. Con un fatturato che si colloca al quarto posto nel Paese, subito dopo i colossi come Eni, Enel e GSE. Secondo l’Ufficio Studi della CGIA, le infiltrazioni mafiose riguardano ben 150.000 aziende italiane, un numero che dimostra quanto il fenomeno sia radicato nel tessuto economico. Anche l’Abruzzo non è immune da questo fenomeno, come dimostrato dall’aumento delle denunce per estorsione. Secondo i dati, nel 2023 sono state 214 le denunce per estorsione nella regione, con un incremento del 51,8% rispetto al 2013. Sebbene il dato sia inferiore rispetto ad altre regioni italiane, la crescita della criminalità organizzata nel territorio è evidente e allarma gli esperti. Le mafie si sono radicate in particolare nel territorio pescarese dove circa 843 imprese potrebbero essere potenzialmente vicine a contesti di criminalità organizzata, seguono Chieti con 633, Teramo 505 e poi L’Aquila con 407 aziende. A livello nazionale, le aree con il maggior numero di imprese a rischio sono quelle metropolitane, come Napoli, Roma e Milano. Tra le attività illecite più redditizie per le mafie, le estorsioni sono quelle che più colpiscono gli imprenditori. In questi ultimi anni, in Abruzzo, le denunce per estorsione sono aumentate di oltre il 51% con Teramo che spadroneggia 132%, seguono Chieti 96,8% L’Aquila al 28,6% e Pescara con 3,6%. Il dato che salta all’occhio, dall’analisi della CGIA è che le organizzazioni mafiose hanno modificato le loro modalità operative, adottando strategie più subdole e meno violente. L'estorsione non avviene più solo con minacce dirette o violenze, ma attraverso forme di "complicità" con le vittime, come l’imposizione di assunzioni di personale o la fornitura di servizi. Un sistema che permette alle vittime di "occultare" i pagamenti estorsivi sotto forma di fatturazioni false, mascherando così la richiesta di denaro come una prassi commerciale legittima.