15 Dicembre 2024
urante i lavori di ammodernamento del gasdotto, nel cuore della Riserva Borsacchio, è emersa una scoperta che potrebbe riscrivere parte della storia del nostro territorio: i segni di un presunto acquedotto, risalente all’epoca romana o all’alto medioevo, sono stati individuati nelle vicinanze del cimitero di Cologna Spiaggia, lungo il tratto collinare della Riserva, proprio nel suo centro nevralgico. Come noto agli studiosi del territorio, questa area, oggi un prezioso scrigno naturale, era in passato un insediamento abitato e fiorente. Grazie agli studi del dott. Staffa dei Beni Culturali, condotti tra gli anni ’80 e i primi anni 2000 e culminati in una pubblicazione di riferimento per l’Abruzzo - spiega il presidente delle Guide del Borsacchio, Marco Borgatti - sappiamo che il tratto collinare di quel territorio che diventerà Riserva ospitava fornaci per anfore romane, necropoli, ville romane, insediamenti e persino una civitas con una fortezza strategica a difesa del porto del Tordino, che all’epoca scorreva dove oggi si trova Cologna Spiaggia. Durante un’attività di monitoraggio ambientale finalizzata al censimento delle specie lungo i fossi alluvionali e della vegetazione lungo i fossati, è stata osservata una formazione insolita vicino ai lavori per il gasdotto. Sebbene l’area sia transennata e inaccessibile, l’osservazione a distanza con gli strumenti per l'osservazione naturalistica e la fotogrammetria aerea hanno evidenziato segni inequivocabili che lasciano ipotizzare la presenza di un antico acquedotto. Si presume che la Soprintendenza sia già stata informata del ritrovamento visto che l'area è stata chiusa ed i lavori interrotti. Ovviamente - spiega Borgatti - non potendo avvicinarci o entrare nel sito, i dubbi restano ma l'osservazione portata a storici e archeologi dell'associazione aprono a possibilità importanti per il ritrovamento che ovviamente dovranno essere certificate e riconosciute dalle autorità competenti. Ma resta l'indubbia presenza di un'antica struttura ritrovata. Questo ritrovamento sottolinea l’importanza di tutelare e valorizzare non solo l’aspetto ambientale della Riserva, ma anche il suo immenso patrimonio storico e culturale. - conclude Borgatti - Attendiamo ulteriori informazioni che sicuramente saranno comunicate dopo le verifiche degli enti competenti”.