16 Ottobre 2015
Una intelligenza condivisa al servizio della città , dalla quale far scaturire idee e proposte volte a dare spunto alla ricostruzione, non solo prettamente edilizia, del Capoluogo d'Abruzzo.Maurizio Sbaffo, eletto ad inizio settimana Presidente dello Urban Center aquilano, delinea così quella che, una volta arrivati alla piena operatività , dovrà essere la mission dell'organismo la cui istituzione era stata posta tra i punti cardine del programma di mandato del secondo esecutivo Cialente.Una storia, quella dello Urban Center, che affonda infatti le sue radici nell'anno 2012 quando l'Istituto Nazionale di Urbanistica e l'associazione aquilana Policentrica cominciarono a svilupparne l'idea costituente.Idea poi recepita dal Comune che l'anno successivo varò dapprima la delibera istitutiva e poi lo statuto vero e proprio.Ad oggi, nell'ambito dello Urban Center sono confluite 65 tra associazioni, enti ed istituzioni del territorio, ma l'obiettivo è allargare quanto più possibile la platea dei partecipanti.Nell'attesa di eleggere il nuovo Comitato Scientifico e di dare il via ai tavoli tematici che costituiranno lo strumento fondamentale di confronto, l'Urban Center ha già iniziato una serie di incontri preliminari tenuti nella sede provvisoria di Palazzetto dei Nobili.Questo, in attesa di entrare nei locali che ne costituiranno invece quella definitiva, ossia una porzone dell'ex Liceo Scientifico situato in via Maiellla.Un concetto su cui l'Assessore alla Partecipazione Fabio Pelini, che in prima persona ha seguito l'iter costitutivo dell'organismo, ha puntato in particolar modo l'attenzione è stato quello di indipendenza.L'Urban Center non dovrà fungere da mera Cassa di risonanza ma, cambiando il paradigma dell'agenda setting, tornare a far partire dal basso il processo di sviluppo delle priorità . Angelo Liberatore