12 Aprile 2024
Gli applausi scroscianti aprono e chiudono il sipario del teatro Maria Caniglia di Sulmona. Nel mezzo quasi due ore di silenzio e ascolto delle parole di Roberto Saviano, nella prima nazionale del recital “Appartenere – vita intima del potere criminale”. L’autore di Gomorra, ieri sera davanti alla platea sulmonese, ha portato in scena il mondo amoroso, erotico, e sessuale legato alla malavita organizzata. Dalle lettere d’amore di Matteo Messina Denaro a Laura Bonafede, al “o co nnui o cu iddi” che mise alle strette Maria Concetta Cacciola, passando per Filippo Giangitano, freddato da suo cugino poiché omosessuale, fino ad arrivare ad Anna Carrino. Un romanticismo fatto di piombo e omertà. Storie di droga e di pizzo che sotto le coperte si uniscono a quelle di attrazione carnale e amore passionale. Una sfera, quella sentimentale della malavita, sulla quale raramente ci si sofferma a riflettere. Sulmona è stata la prima di sei tappe nazionali del recital dell’autore di Gomorra. Dopo la città di Ovidio lo spettacolo approderà a Roma, Torino, Genova, Milano e Bologna. Un privilegio per la città peligna che ha potuto godere in anteprima nazionale della narrazione di Saviano, che ha voluto ricordare come non esista il rischio zero di infiltrazione mafiosa anche nei piccoli centri, simili a isole felici. Il nuovo abito da protagonista che veste la donna all’interno di un caleidoscopio di storie, facce, racconti inconfessati. La figura femminile a volte posseduta, e altre dominante come nel caso di Maria Buttone e Domenico Belforte che, come narra Saviano, fece uccidere Angela Gentile dallo stesso marito e amante della donna, pur di non perdere quel profilo di potere agli occhi di clan e cosche rivali. Il recital portato in scena sul palcoscenico ovidiano rientra nella programmazione “Oltre la stagione”, curata da Meta Aps dal direttore artistico Patrizio Maria D’Artista, che lo scorso sabato ha visto la chiusura di una stagione di prosa con numeri straordinari.