24 Luglio 2024
Riapre il Santuario di Roio, dopo un lungo intervento di restauro condotto anche grazie al prezioso contributo del laboratorio LasER dell'Università dell'Aquila. Un connubio perfetto tra fede, arte e innovazione tecnologica, a dimostrazione di come la scienza possa essere al servizio della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Il restauro del Santuario di Roio, gioiello dell'architettura seicentesca aquilana, è stato un'occasione unica per sperimentare nuove metodologie di conservazione. Il laboratorio di Analisi Scienza Sperimentale e Restauro dell'Università dell'Aquila ha infatti svolto un ruolo fondamentale nell'analisi dei materiali costitutivi del santuario, permettendo di individuare le tecniche di restauro più idonee e di monitorare l'efficacia degli interventi. Questo laboratorio rappresenta un vero e proprio "living lab", un laboratorio vivente dove la ricerca scientifica si intreccia con la pratica del restauro. Il laboratorio ha messo a punto protocolli innovativi per la conservazione di affreschi, dipinti su tela, sculture e altri beni artistici. La riapertura del Santuario di Roio rappresenta un evento di grande importanza non solo per la comunità aquilana, ma per l'intero Abruzzo. Il santuario, infatti, è un luogo di culto e di pellegrinaggio molto amato, nonché un'opera d'arte di inestimabile valore. Il restauro del Santuario di Roio apre nuove prospettive per la tutela del patrimonio culturale in Abruzzo e in tutto il Paese. La collaborazione tra università, enti preposti e restauratori, unita all'utilizzo di tecnologie innovative, può rappresentare la chiave vincente per la conservazione e la valorizzazione dei nostri beni culturali.