04 Ottobre 2024
La Corte d'appello dell'Aquila ha confermato la sentenza di primo grado, condannando lo Stato italiano al risarcimento dei danni subiti dai figli di una delle vittime del tragico crollo avvenuto in via Campo di Fossa il 6 aprile 2009. Il palazzo, crollato in seguito al violento terremoto che colpì la città, causò la morte di 24 persone. La sentenza, emessa dal collegio presieduto dal giudice Filocamo, ha ribadito la responsabilità dello Stato per quanto accaduto, escludendo qualsiasi forma di colpa da parte delle vittime. Una decisione che contrasta con la precedente sentenza del giudice Croci, che aveva attribuito una parziale responsabilità alle vittime per non aver abbandonato l'edificio alle prime scosse. La sentenza di appello conferma quanto emerso già in primo grado, le rassicurazioni fornite dalla Commissione Grandi Rischi, in particolare le dichiarazioni di Bernardo De Bernardinis, hanno contribuito a creare un clima di falsa sicurezza tra la popolazione. Lo Stato, rappresentato dall'Avvocatura, potrebbe ora ricorrere in Cassazione.