18 Dicembre 2024
Gli auguri di Natale dovranno farseli nel modo tradizionale, ovvero con le letterine. Perché nel carcere di Sulmona, almeno per quest’anno, telefonate e messaggi vocali sono stati banditi. Con una vasta operazione che ha coinvolto un centinaio di agenti di polizia penitenziaria provenienti da tutta Italia, infatti, oggi nella Casa di reclusione di via Lamaccio sono stati sequestrati ben 40 telefoni cellulari. Si tratta della più imponente perquisizione dietro le sbarre, o almeno quella che ha portato i maggiori frutti: i 40 device, infatti, vanno ad aggiungersi ai 71 che sono stati trovati e sequestrati dall’inizio del 2024 nelle celle dei detenuti di alta sicurezza del carcere peligno. Un’operazione che conferma come il mercato dei telefoni in carcere sia molto intenso, nonostante i controlli e in attesa, soprattutto, che il dipartimento di polizia penitenziaria autorizzi la schermata dello spazio aereo del carcere, dove molti dei telefoni, per così dire in dotazione ai detenuti, sono arrivati via aerea con i droni. Richiesta che, in realtà, giace nei cassetti da mesi. Oltre ai telefoni, i baschi blu, coordinati dalla comandante Alessandra Costantini, hanno rinvenuto dietro le sbarre anche grazie all’ausilio delle unità cinofile un centinaio di grammi di hashish: droga trovata in parte ad un detenuto e in parte in ambienti comuni. Con i sequestri sono ora scattate anche le denunce, per un reato che in un contesto come quello di Sulmona, rappresenta un vulnus pericoloso, perché favorisce i contatti tra i detenuti e i componenti dei gruppi criminali a cui fanno riferimento. Tant’è che proprio il carcere di Sulmona è uno di quelli finiti nel mirino della DDA di Napoli nei mesi scorsi per il traffico di telefoni.