14 Ottobre 2024
Ridiscutere i piani produttivi, le turnazioni di lavoro, ma soprattutto capire quale è il piano industriale dell’azienda alla vigilia, a dicembre, della scadenza del contratto commerciale in essere con una nota azienda americana. I sindacati hanno chiesto e ottenuto per domani un incontro con i vertici cinesi della L-Foundry di Avezzano, la fabbrica specializzata nella produzione di memorie volatili e sensori di immagine che occupa 1300 lavoratori fissi, più quelli in somministrazione. Una delle spine dorsali dell’economia industriale marsicana e abruzzese il cui futuro, a brevissima scadenza, appare incerto. La società rilevata dai cinesi, infatti, da tempo promette di sostituire l’unico cliente americano con una produzione propria destinata al mercato asiatico. Una scelta che lascia molti dubbi nei sindacati che temono l’esposizione alla concorrenza dello stabilimento abruzzese e che, soprattutto, ad oggi non ha ancora avviato una fase operativa. Il clima nello stabilimento, d’altronde, non è dei più sereni: la decisione di passare dal primo ottobre da due a tre turni, dalle 12 alle 8 ore, ha rivoluzionato la quotidianità di molti lavoratori e i vertici di L-Foundry si sono mostrati, a detta dei sindacati, molto rigidi negli ultimi tempi. Si teme un epilogo non bonario, insomma, e per questo i sindacati vogliono capire e confrontarsi con l’azienda, anche per arrivare con le idee chiare a Roma, quando, il prossimo 29 ottobre, saranno al ministero del Made in Italy per discutere della vertenza L-Foundry dove, negli ultimi anni, sono stati già persi circa 400 posti di lavoro.