09 Novembre 2024
I medici e sopratutto i familiari hanno sperato fino all’ultimo, ma è stato invano. Anche le ultime flebili speranze di una ripresa, seppur minima, sono svanite giorno dopo giorno: il piccolo Edoardo, il ragazzino di 12 anni caduto dal balcone al 4° piano del condominio dove abitava con i genitori, martedì scorso, non dà segnali di ripresa e in particolare di attività cerebrale del giorno del ricovero dopo il drammatico volo. Il gravissimo quadro clinico non è mai mutato, soprattutto al livello cerebrale, per cui è stato avviato, da parte della commissione medica, l’accertamento di morte cerebrale, procedura che dovrebbe concludersi nel pomeriggio. Purtroppo non ci sono segnali di attività a livello del cervello. Su questo hanno influito le fratture a livello cranico, i diffusi traumi e il vasto ematoma interno. Edoardo era già in coma quando è arrivato all’ospedale Mazzini di Teramo e nonostante le costanti cure del personale della rianimazione, non ha dato alcun segnale di ripresa. La stessa equipe di neurochirurgia aveva soprasseduto dall’intervenire chirurgicamente a causa del quadro clinico particolarmente critico. Un gesto volontario sarebbe stato alla base della caduta dal balcone del quarto piano della sua abitazione di via Ravenna a Tortoreto. In seguito alle indagini i Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica e del Nucleo Investigativo di Teramo hanno raccolto infatti elementi tali da ricondurre l'accaduto ad un'azione volontaria del minore. Sono in corso ulteriori approfondimenti miranti a chiarire ogni circostanza che possa aver dato luogo a tale gesto. Al momento non si ipotizzano interventi diretti di terzi e si valutano gli ultimi avvenimenti della vita personale del ragazzo. Ci sarebbero infatti alcuni elementi, alcuni inequivocabili, come un biglietto che avrebbe lasciato nella sua camera da letto, in cui avrebbe manifestato l’intenzione di farla finita. A questo si aggiungerebbe anche un episodio di disagio, che avrebbe acuito lo stato interiore del minorenne, vale a dire un litigio famigliare nelle ore immediatamente precedenti l’incidente.