31 Dicembre 2024
Crescono leggermente i consumi in Abruzzo, l'inflazione resta sotto controllo, ma continuano a sparire negozi fisici a vantaggio dell'e-commerce. Secondo l'Ufficio studi della Confcommercio Abruzzo il bimestre novembre-dicembre 2024 è stato favorevole con un aumento dei consumi, a novembre, del 0,3% e del Pil del 0,9% annuo, a dicembre. In particolare, a novembre, l'Indicatore dei Consumi Confcommercio indica un 0,3% tendenziale per la spesa delle famiglie. Un dato, quest'ultimo, non particolarmente brillante, con i servizi come unico comparto che continua a crescere ( 1% nel confronto annuo). Tra i beni "tradizionali" continuano le difficoltà di abbigliamento e calzature, mentre modesti segnali di risveglio della domanda si registrano per i mobili. Resta critica la situazione dell'automotive. Non va bene al commercio al dettaglio. Più consegne, meno negozi. Le vetrine continuano a spostarsi dalla strada alla rete: nei primi tre mesi del 2024 sono scomparse quasi 10mila imprese del commercio al dettaglio in Italia, per una media di oltre quattro negozi ogni ora. Un crollo a cui corrisponde, anche in Abruzzo, la crescita inarrestabile degli acquisti online: secondo le stime della Confcommercio Abruzzo "sono lievitate del 13% nel corso del 2024, generando oltre 734milioni di spedizioni ai clienti, in media quasi 84mila consegne di pacchi all'ora". Reggono invece i servizi. La spesa per consumi è aumentata, in Abruzzo, tra il 2012 e il 2023 solo del 3,8% e, nel 2023, risulta ancora inferiore dell'1,6% rispetto a quella del 2007. Nel 2007 la spesa per i servizi rappresentava il 48,6% dei consumi sul territorio, incidenza salita al 50,9% nel 2012 e al 52,6% nel 2019. Una tendenza interrotta dalle limitazioni del periodo del Covid e della crisi energetica (nel 2022 la quota destinata ai servizi è scesa al 49%) ma, già nel 2023, il processo di terziarizzazione dei consumi è ripreso in maniera significativa con l'incidenza salita al 50,8%, secondo l'analisi Confcommercio.