19 Ottobre 2024
Mentre nel corso della prossima settimana, per lavori e viabilità, se ne dovrebbe sapere di più riguardo il futuro a breve del Traforo del Gran Sasso c'è chi si muove sul fronte della difesa di chi, a causa del senso unico alternato attivato da lunedì 14 e che sta permanendo anche dopo lo stop ai lavori, ha subito e sta subendo danni di tipo economico e non solo. Insomma: pendolari ed aziende di trasporto in primis, ma con effetti che potrebbero propagarsi a macchia d'olio su tutto il tessuto produttivo abruzzese. Lo strumento di rivalsa lo hanno messo sul tavolo i Consiglieri comunali aquilani Enrico Verini e Gianni Padovani. I due, in particolare, propongono una class action con finalità risarcitoria da attivare nei confronti della struttura commissariale per la sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso. Verini e Padovani si agganciano alle stime delle associazioni dei trasportatori, che avevano spiegato come, per il trasporto merci, il senso unico alternato nel Traforo del Gran Sasso avrebbe avuto un impatto negativo da 50 milioni di euro. E questo solo per i 45 giorni di carotaggi preliminari. I consiglieri aquilani si spingono più in là, pensando pure a cosa potrebbe succedere in caso di chiusura più prolungata. Ossia i tre anni (almeno) che potrebbero essere necessari per fare i lavori veri e propri. Insomma, la class action guarderebbe ai risarcimenti per cittadini ed imprese, ma servirebbe anche come sprone alle istituzioni affinché pensino a mettere in campo soluzioni alternative concrete in materia di infrastrutture e viabilità. E, su questo, Enrico Verini e Gianni Padovani fanno una proposta: doppio senso di marcia nel Traforo del Gran Sasso, dotando l'impianto di tutti i necessari sistemi di controllo e sicurezza. La soluzione è possibile - spiegano i consiglieri aquilani - tanto che è già stata praticata in quasi tutti i trafori alpini.