06 Gennaio 2025
Manuel e Valentina vivono a Chieti, ma solo per lo stretto necessario. Quando scoppiò il Covid decisero di affittare un piccolo appartamento a Cansano, paese di origine di Valentina, e qui, da allora, sono rimasti. Ora dal venerdì alla domenica appena possono scappano tra questi monti e questi ruderi, dove sono rimaste sì e no 200 persone. E qui hanno progettato la loro nuova vita, sperando che sia quella futura. Un’associazione chiamata Wilde Cansano che offre ai turisti esperienze diverse da quelle che in questi giorni di tutto esaurito, vedono le montagne d’Abruzzo, e in particola di Valle Peligna e Alto Sangro, prese d’assalto da decina di migliaia di sciatori ogni giorno. Ciaspole e storie d’altri tempi tra i boschi del territorio, dove la natura racconta e incontra. Cansano crocevia tra Campo di Giove e il bosco di Sant’Antonio, non ha impianti, né piste. Ma la sua ricchezza è tra questi ruderi che degradano da cima a valle e che si portano dietro millenni di storia e di storie, con il sito archeologico di Ocrticum, le memorie dei tanti emigranti e quelle di personaggi sui generis, che ora il Comune sta cercando di recuperare. Il progetto prevede la messa in sicurezza, il restauro e la musealizzazione di casa Villani. Ma intorno a questi muri a punto e croce, ci sono ancora tanti tesori da riesumare, nella speranza di poterne acquisire la proprietà dispersa in generazioni di emigranti che è quasi impossibile rintracciare. Dal castello, alle vecchie stalle, che affacciano su un panorama mozzafiato e che potrebbero dare un ruolo, diverso, a questo paese che non vuole essere dimenticato.