14 Marzo 2025
Le organizzazioni di categoria Confcommercio, Confindustria, Fiba Confesercenti, Sindacato Italiano Balneatori ed AssoBalneari bocciano l'ordinanza balneare 2025 emessa qualche giorno fa dalla Regione Abruzzo. L'ente politico, in pratica, avrebbe disatteso le promesse fatte lo scorso anno agli operatori del settore. «Non può essere la Regione, con l'ordinanza demaniale, a fare i regolamenti sugli aspetti urbanistici - spiega il presidente di Confcommercio Pescara Riccardo Padovano, che poi prosegue - sono i Comuni che sono autorizzati a farlo». In pratica, da associazioni ed addetti ai lavori era stata chiesta una ordinanza semplificata, che mettesse nero su bianco le date di inizio e fine della stagione balneare (cosa che è stata effettivamente fatta, 11 marzo-23 novembre) e poi solo qualche altra prescrizione di indirizzo generale. L'ordinanza, invece, in 15 pagine va a dettagliare tanti e diversi aspetti, che le associazioni contestano anche in nome del conflitto di competenze tra enti. «Noi - parole del vice presidente di Fiba-Confesercenti Antonio La Torre - abbiamo chiesto una cosa molto semplice: semplificare l'ordinanza, perchè è inutile entrare nel merito delle competenze di altri Enti come ad esempio Comuni o Capitaneria di porto». «E invece - prosegue La Torre - ci ritroviamo con una ordinanza peggiorata rispetto allo scorso anno con adempimenti ancora più consistenti. Per esempio la presentazione della CILA [comunicazione inizio lavori asseverata, nda] per mettere ombrelloni e palme». La richiesta delle associazioni è chiara e circostanziata. «Questa ordinanza - dice Riccardo Padovano di Confcommercio - va immediatamente sospesa, e lo chiediamo alla politica; in alternativa ci vedremo costretti a rivolgerci ad altre istituzioni per chiarire le nostre osservazioni». Il riferimento neanche troppo velato è al Tribunale Amministrativo Regionale, sul cui tavolo potrebbe arrivare un ricorso sui contenuti dell'ordinanza balneare abruzzese 2025. In definitiva, per non adire a vie di giustizia amministrativa, la richiesta delle associazioni è tornare ad una ordinanza tipo quelle precedenti al 2019. «Avevamo ordinanze che stabilivano i periodi del turismo - dichiara Antonio La Torre, che poi va nel dettaglio - turismo commerciale, da marzo a giugno, turismo balneare e poi c'era il 'mare d'inverno'». «E' giusto semplificare - conclude La Torre di Fiba-Confesercenti - perchè lo scopo dell'ordinanza è regolare la stagione turistica, non entrare nel merito con norme urbanistiche o sanitarie».