18 Marzo 2025
Arrivano notizie economiche positive dall'Abruzzo. Nuovi dati rivelano un significativo incremento dell'occupazione in tutta la regione nel corso del 2024. Secondo le elaborazioni del Cresa (Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia) sui dati Istat pubblicati il 13 marzo, il mercato del lavoro abruzzese ha registrato dinamiche incoraggianti. Il numero di persone occupate in Abruzzo ha raggiunto le 508.000 unità nel 2024. Questo dato rappresenta un aumento di 5.800 individui, pari all'1,1%, rispetto al 2023. È importante notare che questa crescita, seppur positiva per la regione, risulta leggermente inferiore all'incremento medio nazionale che si attesta all'1,5%. Attenzione però, analizzando i dati trimestrali, emerge che nel terzo trimestre del 2024 l'Abruzzo ha registrato una crescita dell'occupazione pari al 4,5%, posizionandosi al secondo posto in Italia per tale indicatore. Questo suggerisce che, nonostante una crescita annuale moderata, ci siano stati periodi di espansione più significativa nel corso dell'anno. Inoltre, nel 2023 si era registrato un aumento ancora più consistente di 19.000 occupati, indicando una prosecuzione di trend positivi, sebbene con un ritmo più contenuto nel 2024. Parallelamente all'aumento degli occupati, si è registrata una diminuzione del numero di persone disoccupate in Abruzzo, con un calo di 5.000 unità. Questa riduzione corrisponde a un significativo -12% rispetto all'anno precedente. Anche il numero di persone inattive ha visto una leggera diminuzione di 400 unità, pari a un -0,1%. L'analisi più dettagliata fornita dal comunicato stampa indica che la diminuzione dei disoccupati è dovuta principalmente alla contrazione del numero di ex-occupati in cerca di nuova occupazione (-24,1%) e di persone precedentemente inattive che ora cercano lavoro (-17,9%). Tuttavia, si registra un aumento del numero di disoccupati senza precedenti esperienze lavorative ( 28,7%), un aspetto che merita attenzione. A livello nazionale, nel 2024 si è osservata una diminuzione della disoccupazione del 14,6%, suggerendo che la riduzione in Abruzzo, pur significativa, è stata leggermente meno marcata rispetto alla media italiana. È importante, amio avviso, considerare che i dati relativi al primo semestre del 2024 mostravano un quadro diverso, con un aumento della disoccupazione e una diminuzione dell'occupazione. Questo suggerisce una possibile ripresa o un cambiamento di tendenza nella seconda parte dell'anno, come confermato anche dalla diminuzione della disoccupazione registrata nel periodo luglio-settembre 2024. Quindi, i dati annuali riflettono un miglioramento complessivo nonostante le sfide incontrate nella prima metà dell'anno. Il tasso di occupazione per la fascia d'età 15-64 anni è salito al 62,1%, segnando un incremento di 0,7 punti percentuali in un anno. Contestualmente, il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2%, con una diminuzione di 1,1 punti percentuali. Anche il tasso di inattività per la stessa fascia d'età si è attestato al 33,1%, registrando una leggera flessione di 0,1 punti percentuali. Il comunicato stampa del CRESA evidenzia come i tassi di occupazione e di inattività regionali siano allineati a quelli nazionali, mentre il tasso di disoccupazione si conferma più alto. A livello nazionale, nel 2024 il tasso di occupazione è stato del 62,2%, il tasso di disoccupazione del 6,5% e il tasso di inattività del 33,4%. Questo cosa significa? Significa che conferma l'allineamento menzionato, con la notevole eccezione del tasso di disoccupazione abruzzese che rimane superiore. Un aspetto interessante emerso dai dati è che l'aumento dell'occupazione nel 2024 è stato trainato principalmente dalla componente maschile, con un incremento di 6.000 unità, pari al 2,0%. Al contrario, l'occupazione femminile ha registrato una lieve flessione di 200 unità, ovvero un -0,1%. È degno di nota che nel 2023 la crescita dell'occupazione aveva interessato maggiormente le donne rispetto agli uomini. Negli ultimi due anni, si è osservata una diminuzione del divario occupazionale tra uomini e donne in Abruzzo, sebbene i dati del 2024 indichino una temporanea inversione di tendenza in termini di crescita per la componente femminile. A livello nazionale, si osserva spesso come, nonostante l'aumento dell'occupazione femminile, gli uomini tendano a beneficiare maggiormente dalla creazione di nuovi posti di lavoro, portando talvolta a un ampliamento del divario di genere nei tassi di occupazione. La crescita dell'occupazione in Abruzzo nel 2024 ha riguardato in modo particolare i dipendenti a tempo indeterminato, con un aumento di 12.000 unità, pari al 3,9%. Un dato significativo è rappresentato dall'aumento del numero di lavoratori indipendenti, che è cresciuto di 6.000 unità, ovvero del 5,7%, contrariamente a quanto osservato a livello nazionale. Si è invece registrata una riduzione dei dipendenti a termine di 13.000 unità, corrispondente a un -16,5%. A livello nazionale, nel 2024 si è osservato un aumento dei dipendenti a tempo indeterminato, ma una diminuzione sia dei dipendenti a termine che dei lavoratori indipendenti. Questo sottolinea una peculiarità del mercato del lavoro abruzzese. È possibile che gli incentivi regionali per l'assunzione con contratti a tempo indeterminato e determinato, rivolti in particolare a giovani e over 36, abbiano contribuito all'aumento dell'occupazione stabile. Come già accennato, i tassi di occupazione e di inattività regionali si attestano su livelli simili alla media nazionale, ma il tasso di disoccupazione in Abruzzo rimane più alto. Nel 2024, il tasso di disoccupazione nazionale è stato del 6,5%, inferiore al 7,2% registrato in Abruzzo. È importante ricordare che nella prima metà del 2024 il tasso di disoccupazione abruzzese aveva raggiunto il 9,7%, superando significativamente la media nazionale. Il dato annuale suggerisce un miglioramento nella seconda parte dell'anno, ma la regione continua a confrontarsi con una disoccupazione più alta rispetto al resto del Paese. Le province di L'Aquila e Pescara hanno mostrato nel complesso gli andamenti migliori tra i principali indicatori del mercato del lavoro, con Pescara che ha registrato variazioni migliori per la componente femminile. L'Aquila ha visto un aumento di 7.100 occupati ( 6,6%) e una diminuzione di 3.200 inattivi (-5,2%). Pescara ha registrato un incremento di 4.600 occupati ( 3,7%) e un calo di 2.300 inattivi (-3,6%). Per quanto riguarda la disoccupazione, è stata la provincia di Chieti a riportare la maggiore contrazione (-32,0%, pari a -3.500 persone). Risultati meno positivi si sono registrati a Teramo, con una diminuzione degli occupati (-4,3%, -5.400 persone) e un aumento sia degli inattivi ( 3,3%) che dei disoccupati ( 35,8%). I tassi di occupazione più elevati si sono registrati a L'Aquila (63,3%) e Pescara (63,2%), mentre i tassi di disoccupazione più bassi sono stati rilevati a Chieti (5,9%) e L'Aquila (6,2%). Teramo ha invece riportato il tasso di disoccupazione più alto (9,4%). Queste differenze provinciali suggeriscono che fattori economici locali o specifici punti di forza/debolezza settoriali potrebbero influenzare le dinamiche occupazionali a livello territoriale. Nonostante le tendenze complessivamente positive, i dati forniti dal rapporto del Cresa evidenziano una crescente preoccupazione riguardo all'invecchiamento della forza lavoro in Abruzzo. Tra l'anno pre-pandemico e il 2024, il peso percentuale dei lavoratori tra i 50 e i 65 anni è aumentato di 3 punti percentuali. Questa tendenza solleva interrogativi sulla capacità della regione di svilupparsi in una società tecnologica e sulla sostenibilità futura del sistema di welfare. Diverse analisi sottolineano come l'invecchiamento della forza lavoro in Abruzzo possa avere conseguenze negative sull'innovazione, sulla produttività e sulla tenuta del sistema di welfare. Questo fenomeno non è esclusivo dell'Abruzzo, ma si inserisce in un trend demografico nazionale che vede una popolazione sempre più anziana. La diminuzione della popolazione attiva e l'aumento della popolazione anziana pongono sfide significative per l'economia e per la sostenibilità dei sistemi pensionistici e sanitari. La preoccupazione espressa nel comunicato stampa e corroborata da diverse analisi suggerisce un potenziale divario di competenze necessario per affrontare i cambiamenti tecnologici, con una forza lavoro che invecchia. In buona sostanza il tasso di disoccupazione rimane più alto rispetto alla media nazionale. La sfida demografica rappresentata dall'invecchiamento della forza lavoro emerge come una questione cruciale per il futuro della regione. Affrontare le sfide demografiche e al contempo capitalizzare la crescita occupazionale attuale sarà fondamentale per la continua prosperità economica dell'Abruzzo.