17 Marzo 2025
Un Consiglio comunale, come facilmente prevedibile, molto acceso quello che si è tenuto al Parco della scienza. Tra i mugugni della minoranza è stata infatti approvata con 18 voti favorevoli la delibera che permetterà la realizzazione dei moduli scolastici provvisori nell’area del “Forti”. Come noto, dopo la precedente assise saltata per mancanza del numero legale, oggi i consiglieri sono stati chiamati a votare la delibera che consente il permesso di costruire in deroga che permetterà la realizzazione dei moduli scolastici provvisori alla Cona per accogliere il Convitto Delfico. Opposizione compatta nel dire no; nella maggioranza due i dissidenti, gli stessi dell’ultima seduta, ovvero Valentina Papa e Simone Mistichelli. Flavio Bartolini, consigliere comunale e provinciale con delega all’edilizia scolastica spiega perché sia stato importante votare a favore: «I MUSP nell’area del “Forti” sono provvisori, permetteranno ai convittori, di poter usufruire di spazi a ridosso della scuola. Attualmente questi studenti sono ospitati in albergo. E’ fondamentale per loro poter avere a disposizioni spazi utili per vivere la didattica al meglio. Si tratta di una soluzione che potrà dare loro certezze fermo restando che si vuole riportare l’intera scolaresca al Delfico». L’opposizione continua, tuttavia, a mettere in evidenza due questioni fondamentali in particolare: la lontananza dal centro storico del “campus” con conseguente morte del commercio e del cuore pulsante della città ma soprattutto la mancata richiesta del dissequestro dell’edifico di piazza Dante. Per il presidente della Provincia, Camillo D’Angelo si è scritta una delle pagine più brutte della storia politica degli ultimi anni. «Nessuno di coloro che hanno votato contro la delibera ha compreso che la Provincia doveva attivarsi per trovare una soluzione immediata per gli studenti. Adesso, con l’esecutività immediata, votata con 18 voti favorevoli, potremo dare il via alla realizzazione dei MUSP alla Cona». Il professor Elso Simone Serpentini, per protesta, siè simbolicamente incatenato per esprimere il suo dissenso.