17 Marzo 2025
Due comunità sotto shock, quella di Giulianova e di San benedetto dopo la rissa che ha portato alla morte di Amir Bhenkarbouh accoltellato alle prime luci dell’alba di sabato mattina da alcuni coetanei sul lungomare nord sambenedettese. I carabinieri di San Benedetto del Tronto hanno arrestato tre persone per la rissa che ha portato alla morte del 24enne nato in Italia, marocchino di origine e residente a Giulianova. Gli inquirenti stanno cercando di individuare i motivi per i quali due gruppi si sono prima fronteggiati all'interno di una discoteca sul lungomare nord di San Benedetto del Tronto e poi, dopo essere stati cacciati dal personale addetto alla sicurezza e poi scontrati all’esterno. Tra gli arrestati ci sono un italiano e un 25enne di origine romena, entrambi di Giulianova, amici della vittima. Il romeno è coimputato con la vittima nel processo attualmente in corso davanti al tribunale di Teramo per il tentativo di omicidio del cameriere del pub nel parco Franchi, a Giulianova, il 19 agosto del 2023. In quella occasione i due furono arrestati e dopo un periodo di domiciliari furono rimessi in libertà, per aver picchiato il cameriere che li aveva invitati a non gettare i bicchieri per terra: lo presero a pugni, prima di spruzzargli in faccia spray al peperoncino in faccia e colpirlo con un machete al corpo. È stato arrestato anche un ragazzo nato in Italia e residente a Grottammare. Oltre al reato di rissa aggravata, contestato a tutti, la Procura di Ascoli Piceno ha formulato accuse di omicidio, tentato omicidio e lesioni, a vario titolo. Le indagini proseguono per ricostruire l’intero episodio e chiarire i ruoli di ciascuno. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il primo contatto tra i due gruppi sarebbe avvenuto all’interno del locale, il Kontiky, dove i due gruppi si trovavano. Tuttavia, la vigilanza interna è intervenuta, cacciando fuori dal locale i giovani coinvolti. Una volta all’esterno, la situazione è precipitata. I carabinieri ritengono che i membri delle due bande siano tornati alle proprie auto per armarsi, recuperando le lame, con cui avrebbero poi scatenato la violenta aggressione. Questa mattina, durante i rilievi, la polizia scientifica ha sequestrato una Fiat Panda parcheggiata nei pressi del luogo del delitto, che sarebbe stata utilizzata da alcuni dei giovani coinvolti nella rissa. All’interno del veicolo, gli agenti hanno trovato un machete, che però, secondo gli investigatori, non sarebbe stato usato nel corso dello scontro. L’auto è stata immediatamente posta sotto sequestro per consentire ulteriori accertamenti.