28 Novembre 2024
Il sindacato FLC CGIL ha espresso forte preoccupazione per il recente piano di ristrutturazione scolastica in Abruzzo, che prevede la chiusura o la fusione di cinque scuole. Il sindacato ha chiesto un'azione immediata per revocare queste decisioni, sostenendo che avranno un impatto negativo sulla qualità dell'istruzione abruzzese Il nuovo piano, approvato dalla giunta regionale, fa parte di una tendenza più ampia di chiusura delle scuole in tutta Italia. Solo in Abruzzo, si potrebbe arrivare ad un taglio totale di 13 istituzioni scolastiche entro l'anno scolastico 2026-2027. La CGIL sostiene che questi tagli sono guidati da preoccupazioni di bilancio piuttosto che da esigenze educative. "Non si tratta solo di numeri", ha dichiarato Pino la Fratta, segretario generale della FLC CGIL Abruzzo Molise. "Queste chiusure porteranno a una perdita di posti di lavoro, classi più numerose e un'esperienza educativa ridotta per gli studenti. Inoltre, colpiranno in modo sproporzionato le aree rurali e le comunità con popolazioni in calo". Il sindacato ha criticato la giunta regionale per non aver consultato le comunità locali e le parti interessate prima di prendere queste decisioni. Hanno anche espresso preoccupazione per le potenziali conseguenze negative per studenti, insegnanti e personale di supporto. "Non possiamo permettere che le nostre scuole siano sacrificate sull'altare dell'austerità", ha detto la Fratta. "Chiediamo al governo di revocare questi tagli e investire nell'istruzione". Per protestare contro le chiusure, la FLC CGIL ha indetto uno sciopero generale per venerdì 29 novembre. Sono previste manifestazioni a Pescara, Teramo, Chieti e L'Aquila. Il sindacato invita insegnanti, studenti, genitori e cittadini a partecipare alle proteste.