12 Aprile 2024
Lo hanno fatto mettere nero su bianco, sul verbale della commissione Via che ieri in Regione ha ripreso il lungo e contestato iter di approvazione del metanodotto Snam. I Comitati cittadini per l’ambiente di Sulmona contestano l’assenza di uno studio di vulnerabilità sismica per il gasdotto e chiedono di bloccare l’esame e la validazione delle prescrizioni che sono state imposte dal ministero dello Sviluppo Economico e che, contrariamente a quanto stabilito, non sono state ancora tutte evase da Snam. Le preoccupazioni dei cittadini scaturiscono dal fatto che lo studio a suo tempo redatto dalla Snam in merito al sito della centrale è risultato fortemente carente sia per quanto riguarda l’azione sismica che la fagliazione. E a supporto citano la valutazione fatta sul documento dall’Ingv che ha evidenziato come i valori di amplificazione locale siano più del doppio di quelli presi a riferimento. Criticità che sono state ripetute lunedì scorso da Carlo Doglioni nel corso della trasmissione Presadiretta che ha riacceso i fari sul progetto e la sua utilità. Secondo i Comitati, d’altronde, la valutazione d’impatto ambientale sarebbe nei fatti scaduta, perché risalente ad oltre 13 anni fa a fronte della durata di 5 anni prevista, come ha sentenziato il Consiglio di Stato. I ricorsi presentati finora, però, hanno dato torto agli ambientalisti: l’opera, che oltre al metanodotto che attraversa mezzo Appennino prevede la costruzione di una centrale di spinta a Sulmona, già autorizzata e prossima all’edificazione, ha per i giudici amministrativi e soprattutto per la politica un valore strategico per il sistema energetico del Paese e per questo andrebbe in deroga alle normative.