24 Ottobre 2024
La città dell'Aquila ha ospitato un evento di fondamentale importanza per il futuro della sanità italiana. Il centro congressi "Luigi Zordan" dell'Università dell'Aquila è stato il palcoscenico di un convegno dedicato alla medicina d'emergenza, uno dei settori più critici del nostro sistema sanitario. Organizzato dall'Anaao Assomed Abruzzo, in collaborazione con la Fondazione Pietro Paci, l'incontro ha portato a confronto esperti, dirigenti e operatori del settore per discutere delle sfide e delle opportunità future della medicina d'emergenza-urgenza. "Emergenza in sanità pubblica. Riprendiamoci la cura" è il titolo scelto per un evento che arriva in un momento particolarmente delicato, all'indomani della pandemia da Covid-19. La crisi sanitaria ha messo a nudo le fragilità del nostro sistema sanitario, evidenziando la necessità di una riorganizzazione profonda e di un potenziamento delle risorse umane. Tra i temi al centro del dibattito, la carenza di specialisti e la crisi di vocazioni, un problema che rischia di compromettere la qualità delle cure e la sicurezza dei pazienti. "I dati sono allarmanti", sottolinea Alessandro Grimaldi, segretario dell'Anaao Assomed Abruzzo. "All'ultimo concorso per le scuole di specializzazione, solo il 30% dei posti banditi in medicina d'emergenza è stato assegnato". Il convegno è stato un'occasione per fare il punto della situazione e per elaborare proposte concrete per migliorare la gestione delle emergenze, sia a livello ospedaliero che extraospedaliero. Nota a margine: sono stati affrontati temi cruciali come la riorganizzazione dei pronto soccorso, l'implementazione di nuove tecnologie e la formazione del personale sanitario.