11 Novembre 2024
“Purtroppo dobbiamo necessariamente rinunciare a proseguire le ricerche di Giorgio Lanciotti, se ne parlerà ormai prossima primavera quando faremo qualche altro tentativo”. Le parole amareggiate di Pasquale Iannetti segnano lo stop definitivo alle ricerche di Giorgio Lanciotti, il 35enne disperso dal 21 settembre sul Gran Sasso. Sono passati ormai 50 giorni da quel 21 settembre ma nessuna traccia del giovane è stata trovata sui pendii tanto che il 17 ottobre scorso, i gruppi di alpini, carabinieri, speleologi, coordinati dalla Prefettura di Teramo, hanno deciso di arrendersi. Nè uno zaino, né una scarpa, nulla di nulla che potesse far pensare di ritrovare il corpo di Giorgio. Iannetti non ha perso la speranza allora, quando ha deciso di proseguire le ricerche attorniato da volontari, né oggi: come egli stesso rammenta sui social quando l’ultima volta ha invitato i volontari a seguilo nell’impresa: “A volte capita che in montagna persone disperse vengano ritrovate dopo tanti anni come ci raccontano episodi verificatisi in Abruzzo” Ma c’è un cruccio che Iannetti non può omettere, ovvero quello delle ricerche che probabilmente dovevano vedere battere determinati luoghi appena appurata la scomparsa del 35enne: “quello che fino ieri i volontari hanno fatto sul Paretone lo si doveva fare il 21settembre” chiosa Iannetti.