Dopo il no della Cassazione, il punto della Provincia

di Serena Suriani

23 Dicembre 2024

In ordine al sequestro del Convitto Delfico avvenuto il 3 ottobre ad opera del Tribunale di Teramo, questa mattina, in conferenza stampa, sono stati ripercorsi dal presidente Camillo D’Angelo tutti i passaggi, amministrativi, giuridici e finanziari compiuti dalla Provincia dopo il rigetto da parte della Cassazione del ricorso presentato dall’Ente. La ricostruzione puntuale del cronoprogramma delle attività da subito poste in essere restituiscono la cornice “rigida” entro la quale l’Ente ha dovuto agire: prima affrontando l’emergenza e ricollocando scuole, studenti e convittori in altre strutture in meno di dieci giorni; contestualmente  avviando la difesa giudiziaria mentre Invitalia portava a termine tutte le gare relative ai finanziamenti Fondi Sisma assegnando la progettazione dell’intervento sul Convitto Delfico all’ ATIPROJECT S.r.l. con sede a Pisa e la realizzazione dei lavori all’impresa LUCCI SALVATORE S.R.L. di Napoli (18 milioni e 141 mila euro). Insieme al presidente sono intervenuti i tecnici incaricati l’ ingegnere Massimo Cerri, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma il professore Franco Braga, Ordinario di Tecnica delle Costruzioni Università degli Studi di Roma “Sapienza” e attuale Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana di Ingegneria Sismica (ANIdIS) e l’ingegnera Stefania Arangio, strutturista con specifiche competenze in costruzioni esistenti in zone sismiche); l’avvocato Gennaro Lettieri, presenti i consiglieri delegati e i dirigenti Francesco Ranieri, Emilia di Matteo e l’avvocato dell’Ente Antonio Zechino. Tutti i passaggi compiuti e ripercorsi questa mattina in conferenza stampa dal presidente coadiuvato dal pool di tecnici,  dall’avvocato Gennaro Lettieri, dai consiglieri delegati e dai dirigenti Francesco Ranieri, Emilia di Matteo e dall’avvocato dell’Ente Antonio Zechino. Sull’ipotesi di poter realizzare i lavori procedendo a blocchi, ipotesi sulla quale la Provincia ha anche chiesto una valutazione è intervenuto l’ingegnere Massimo Cerri precisando: “che si tratta di una ipotesi che rischia di creare più problemi di quelli che vorrebbe risolvere perché oltre ai rischi di far convivere gli studenti con un cantiere di tale importanza c’è tutto il problema degli impianti che ovviamente non sono divisi per blocchi per cui occorrerebbero altri finanziamenti ed altri interventi, allungando i tempi, per procedere in questo senso”. Così l’ingegnere Franco Braga e l’avvocato Lettieri si sono soffermati sul concetto di pericolosità della struttura sottolineando che: “Non è una struttura a rischio crollo – ha sottolineato Cerri – il Comitato tecnico amministrativo non lo ha mai detto ma ha dichiarato che sulla base delle conoscenze a disposizione non si sentiva di dire che era sicura rispetto a quanto stabilito dalle regole odierne e non si sentiva quindi di autorizzarne l’uso. Oggi essendo cambiata la normativa si richiede che siano sicuri non soltanto gli elementi strutturali ma anche quelli non strutturali e gli impianti”. Da parte dell’avvocato Lettieri la precisazione che: “tutti i motivi di merito possono essere proposti al Tribunale del riesame perché tutti gli elementi conducono alla conclusione che il sequestro è stato un atto non proporzionale”. Vi sarà comunque la necessità di rientrare nel Palazzo per consentire alla ATIPROJECT – con le modalità che la magistratura riterrà opportune – di  procedere con le attività assegnate da contratto (indagini e progettazione dell’intervento) e finalizzate insieme all’intervento a restituire alla Città di Teramo, agli studenti, alle famiglie lo storico palazzo storico di Piazza Dante che ospita il Convitto e il Delfico-Montauti; una galassia di Istituti che fra studenti e operatori conta 1200 persone. “Purtroppo non posso non rilevare che su questa vicenda c’è stata molta disinformazione ad opera di parti politiche che in questo modo hanno contribuito a creare un’atmosfera di sospetti alimentando l’illusione che si potesse rientrare subito al Delfico – ha sottolineato Camillo D’Angelo – personalmente sono sempre stato molto prudente solo perché mi è chiara l’entità e la consistenza dell’intervento. Nonostante questo anche per fugare ogni dubbio abbiamo percorso tutte le strade, giuridiche e tecniche, per assumere decisioni ponderate almeno per quelle azioni che sono nel nostro perimetro. Contestualmente, e le recenti circostanze confermano la bontà della nostra linea, abbiamo lavorato per creare in pochi mesi un polo modulare che tenga insieme Convitto e Istituti senza smembrare una galassia formativa di eccellenza e unica nel suo genere. Una cosa è certa: ci sono tutte le condizioni per procedere celermente con i lavori e per restituire alla città un polo scolastico sicuro e migliorato. Se potremo fare rientrare parte degli studenti anche durante i lavori potranno dircelo solo i progettisti e l’impresa perchè  è chiaro che la sicurezza rimane il tema centrale e intendo proporre all'impresa la possibilità di lavorare su doppi turini per dimezzare i tempi di lavoro". Questi i passaggi dopo il sequestro da parte del Tribunale di Teramo del Convitto Delfico il 3 ottobre scorso: le deliberazioni presidenziali 163, 164 e 165 del 10.10.2024 per acquisire la consulenza di soggetti esterni ad alta professionalità, alla luce della necessità di una complessa attività di valutazione tecnica da condurre anche attraverso indagini conoscitive, strutturali e geologiche. L’incarico viene  conferito all’ ingegnere Massimo Cerri, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma al Prof. Ing. Franco Braga, già Professore Ordinario di Tecnica delle Costruzioni - Dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geotecnica - Università degli Studi di Roma “Sapienza” e attuale Presidente dell’Associazione Nazionale Italiana di Ingegneria Sismica (ANIdIS) e alla Dott.ssa Ing. Stefania Arangio, ingegnere strutturista con specifiche competenze in costruzioni esistenti in zone sismiche. Con gli stessi provvedimenti è stato conferito l’incarico di patrocinio legale dell’Amministrazione all’avv. Gennaro Lettieri per la revoca del sequestro in Cassazione. Nel contempo si è iniziati a lavorare anche all’istanza di dissequestro da presentare al Tribunale di Teramo. Istanza che prevede approfondite valutazione tecniche sullo stato di sicurezza dell’edificio. Contestualmente l’Amministrazione ha posto in essere tutte le necessarie iniziative (amministrative, logistiche, organizzative e finanziarie) per trovare una collocazione temporanea al personale scolastico e agli studenti presso altri istituti scolastici (Comi-Forti-Pascal e ex Consorzio Agrario per le scuole superiori e De Jacobis e San Berardo del Comune di Teramo per le scuola primaria) finanziando, al tempo stesso, insieme al Comune di Teramo, l’ospitalità ai convittori in un albergo del centro storico. L’Ente, contestualmente, ha delegato i servizi tecnici a valutare il Piano B, di medio e lungo periodo, per garantire la regolarità e continuità dell’attività didattica in caso di non accoglimento dei ricorsi. Fra queste lo studio e le proiezioni tecniche sui siti indicati dall’Amministrazione Comunale e da altri soggetti istituzionali e privati con l’obiettivo di individuare siti dove allocare un villaggio modulare in grado di ospitare il Convitto con alloggi, mensa e spazi di studio. Le prime valutazioni sono state compiute sui siti nelle immediate vicinanze del Liceo e comunque all’interno del centro storico. La comparazione di spazi (es area ex palestra Mazzini o area D’Alessandro) e di tempi necessari per adeguare edifici esistenti (es. Aspi 1 in via Taraschi) l’indisponibilità reale di altri (come l’area Stadio) o l’inadeguatezza delle altre ipotesi valutate hanno condotto l’Amministrazione a privilegiare il sito di proprietà, già sede del sistema Alessandrini – Marino Pascal-Comi-Forti con ampi terreni circostanti e disponibili dove può essere collocata una struttura modulare che ospiterebbe il Convito con spazi per la mensa, spazi studio e alloggi. Il  17 ottobre 2024, i consulenti tecnici romani hanno trasmesso all’amministrazione una prima relazione basata sulla documentazione oggetto del ricorso in Cassazione (quindi basandosi sul lavoro condotto dall’ingegnere Rampa nel 2016 quando, fra l’altro, di faceva riferimento a normativa diversa da quella attuale). Questa Relazione tecnica è stata allegata al ricorso in Cassazione proposto dall’avvocato Lettieri. Sempre il 17 ottobre 2024 il Sub Commissario Straordinario del Governo per gli “eventi sismici” in qualità di soggetto attuatore e quale riscontro alla nota inviata già a settembre dalla Provincia ha trasmesso l’autorizzazione per l’intervento di “Miglioramento/adeguamento sismico ed efficientamento energetico del Liceo Classico M. Delfico – Teramo (TE).Iintervento previsto nell’ambito del “Programma straordinario di ricostruzione e definizione delle modalità di attuazione degli interventi finalizzati al recupero delle strutture scolastiche dei comuni delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria”, di cui all’ordinanza speciale n. 31 del 31.12.2021, per un importo pari a complessivi  18.141.880 euro di cui 12.500.000 per lavori. Con provvedimento successivo nel 2022 con un Accordo Quadro fra Struttura Commissariale e le quattro Regioni coinvolte, le gare per la progettazione e la realizzazione degli interventi sugli edifici scolastici danneggiati vengono affidati a INVITALIA. Gli enti locali, in questa fase non svolgono alcun ruolo. Il 6 novembre a Provincia,  trasmette l’ordine di attivazione del contratto all’operatore economico individuato da INVITALIA, la  ATIPROJECT S.r.l. con sede a Pisa aggiudicatario del “Sub lotto prestazionale 2, Servizio di progettazione, direzione dei lavori, coordinamento della sicurezza in fase della progettazione, coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione” all’esito di procedura di gara indetta da INVITALIA s.p.a. L’11 novembre “considerato che occorre avviare con estrema urgenza le attività di indagine e progettazione”  è stato sottoscritto dal legale rappresentate dell’ATIPROJECT S.r.l. il “Verbale di accettazione”. Cronoprogramma: 40 gg per le attività di rilievo e di indagine, 40 gg per la progettazione preliminare, 60 gg per la progettazione definitiva e 40 gg per la progettazione esecutiva, per complessivi 180 giorni. Per quanto riguarda il “cronoprogramma dei lavori” prevede un massimo di 38 mesi, pari ad un totale di 1140 giorni, secondo le fasi pure indicate nel Documento di indirizzo. Il 23 novembre  il pool di tecnici romani invia una “relazione tecnica integrativa”, elaborata  all’esito delle ispezioni e delle prove svolte direttamente sull’immobile. Nella relazione si legge che per pervenire a stime conclusive in merito a livello di sicurezza nei confronti delle azioni non sismiche (carichi verticali), “è senz’altro necessario un ampliamento significativo delle indagini”, anche per conseguire un livello di conoscenza LC 3 (e non risultando nella relazione del 2019 dell’ingegnere Rampa ) così da poter fungere da riferimento per valutare la sicurezza della costruzione per carichi non sismici. 

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