03 Gennaio 2025
Ah, Sulmona, la gloriosa città del poeta Ovidio, dei confetti, del Germe e, a quanto pare, dei sindaci usa-e-getta. Sembra che la fascia tricolore lì sia diventata una specie di patata bollente, buona solo per brevi e concitate staffette politiche. Uno spettacolo al limite del circense, dove i primi cittadini si susseguono a ritmo incalzante, offrendo alla cittadinanza un continuo e, diciamolo, esilarante cambio di scena. Ma cosa succede realmente tra le mura del municipio sulmonese? Forse l’aria frizzantina del prosecco natalizio annebbia le menti dei consiglieri, portandoli a crisi di coscienza collettive? O forse è la proverbiale abbondanza di panettoni e pandori, induce un’irrefrenabile voglia di "salato"? Difficile dirlo con certezza. Quel che è certo è che Sulmona si è guadagnata un posto d’onore nell’annuario dei comuni italiani con il più alto tasso di “turnover” sindacale. E così, mentre altre città si affannano a discutere di PNRR, transizione ecologica e rigenerazione urbana, a Sulmona si discute, e parecchio, di mozioni di sfiducia, dimissioni anticipate e commissariamenti prefettizi. Un vero e proprio feuilleton politico, con tanto di colpi di scena, tradimenti e gossip locale. D’altronde, diciamocelo, in un’epoca in cui la politica sembra aver perso mordente e appeal, Sulmona offre uno spettacolo decisamente più divertente. Chi ha bisogno di serie tv quando si ha a disposizione il consiglio comunale sulmonese? Un vero e proprio “reality show” a chilometro zero, dove i protagonisti, loro malgrado, si ritrovano a recitare una commedia, o forse sarebbe meglio dire un "Parenti Serpenti", che appassiona, e a volte esaspera, l’intera cittadinanza. E allora, non resta che attendere il prossimo atto di questa infinita saga politica. Con la certezza che, a Sulmona, le sorprese, e i cambi di sindaco, non mancheranno di certo. Del resto, come dice un vecchio adagio, “paese che vai, usanza che trovi”. E a Sulmona, a quanto pare, l’usanza è quella di cambiare sindaco più spesso delle mutande.