28 Gennaio 2025
Riguardo il declassamento, nell’ospedale Val Vibrata, del reparto di Ginecologia da Unità Operativa Complessa a Unità operativa semplice si accende lo scontro politico. Interviene la consigliera regionale Marilena Rossi a difesa della decisione ma incalza immediatamente Elvezio Zunica di Italia Viva. La referente di Fratelli d’Italia difende la scelta della Regione: “Non è vero che l’ospedale sia oggetto di una volontà di declassamento. E’ strumentale e banale attaccarsi alla trasformazione di una Unità operativa da complessa a semplice. Il direttore generale Maurizio Di Giosia ha spiegato e rispiegato che nella visione moderna e attuale della sanità, e nella filosofia della Asl di Teramo, ciò che conta è la posizione occupata nella rete ospedaliera, non la singola attribuzione di titoli e il calcolo sterile di tecnicismi. L’ospedale della Val Vibrata è oggetto, è sotto gli occhi di tutti, di inaugurazioni, installazione di tecnologie diagnostiche (e non solo) di ultima generazione e inserimento di livello nella rete ospedaliera. Come accade a Giulianova, dove l’ospedale, con l’Ortopedia, è entrato in rete con l’ospedale di Teramo e i risultati dell’ortopedia a Giulianova sono addirittura entusiasmanti. E’ così che funziona oggi, cari amministratori locali vecchia maniera: oggi conta quello che si riesce a fare, non il titolo di cui fregiarsi. Perché mai la Asl dovrebbe puntare così tanto sull’ospedale di Sant’Omero se lo volesse declassare? E’ il contrario, ma purtroppo il concetto di sinergia, di rete, i concetti più moderni, non piacciono alla vecchia politica, che preferisce raccontare alla popolazione che ci sono disegni oscuri, affidati a una dirigenza connivente con qualche mente che organizza il male per l’ospedale di Sant’Omero. Tutto questo è ridicolo, oltre che, ripeto, vergognosamente strumentale”. Non sta a sentire il presidente provinciale di Italia Viva, Elvezio Zunica, che già era intervento sull’argomento: “Quando qualcuno, facendo finta di non sapere, afferma che con il declassamento da UOC a UOS nulla cambia nei reparti ospedalieri, vuole semplicemente nascondere la realtà delle cose. L’Unità Operativa Complessa con il suo “Primario” ha una propria autonomia organizzativa e di spesa, mentre le Unità Operative Semplici sono articolazioni gerarchicamente inferiori ed hanno una responsabilità limitata di gestione delle risorse umane, delle risorse strutturali, finanziarie e tecniche. Ebbene, nella ASL di Teramo sono più le UOC nel Settore Amministrativo e Direzionale che quelle sanitarie nei tre Ospedali periferici di Atri, Giulianova e S.Omero. In pratica, ci sono più Dirigenti negli uffici che Primari nei reparti dei tre presidi di base. C’è una logica in tutto ciò? Se si, quale sarebbe? Si potrebbero razionalizzare le UOC amministrative a favore di quelle sanitarie?Nella Asl di Teramo le UOC extra-sanitarie sono più di un quinto rispetto a quelle sanitarie. E allora perché si razionalizza e si risparmia solo nella componente sanitaria? Sono proprio indispensabili ben 4 UOC per il Coordinamento Staff di Direzione? Sono proprio necessarie le 2 UOC di “Amministrazione del personale” e “Pianificazione dinamiche e sviluppo del personale” che fondamentalmente insistono entrambe sullo stesso settore? La qualità dell’assistenza ospedaliera non può prescindere da una gestione quanto più autonoma delle Unità Operative, e dalle capacità professionali degli operatori sanitari che le dirigono, potenzialmente maggiori se gli stessi derivano da gare di selezione più allargate, come avviene per le UOC. Insomma, UOS e UOSD da una parte, UOC dall’altra non sono la stessa cosa, come qualcuno vorrebbe farci credere” conclude Zunica.