03 Gennaio 2025
L'ISTAT ha recentemente aggiornato l'analisi sul Benessere Equo e Sostenibile (BES) in Abruzzo, prendendo in esame diversi domini, tra cui salute, istruzione e lavoro. Il Centro Studi dell'Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d'Italia ha deciso di approfondire l'analisi di questi domini. In Abruzzo, l'incidenza dei decessi per cause evitabili, la mortalità infantile e quella per incidenti stradali e per tumori è inferiore rispetto alla media italiana e del Mezzogiorno. Tuttavia, si registra un'alta mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso tra gli over 64. Per quanto riguarda l’istruzione l'Abruzzo si posiziona meglio rispetto alla media italiana e del Mezzogiorno per diplomati con il 71,2% dei residenti tra i 25 e i 64 anni, laureati con il 30,4% delle persone tra i 25 e i 39 anni, i cosiddetti NEET e cioè Not in Education, Employment, or Training con il 12,5% e il tasso di passaggio all'università che registra un discreto 60,9%. Tuttavia, emergono criticità per quanto riguarda le competenze numeriche e alfabetiche rispetto ai livelli pre-pandemici, si osserva un peggioramento in tutte le province, mentre aumenta la quota di giovani che si iscrivono all'università, soprattutto a L'Aquila e Pescara, e di bambini che usufruiscono di servizi comunali per l'infanzia. Per quanto riguarda il lavoro, l'Abruzzo si trova in una posizione di vantaggio rispetto al Mezzogiorno, ma con un lieve svantaggio rispetto alla media nazionale. I tassi di occupazione totale e di mancata partecipazione al lavoro e il numero di giornate retribuite nell'anno si attestano su valori migliori del Mezzogiorno e lievemente inferiori o in linea con l'Italia. Un dato preoccupante è l'elevato tasso di infortuni mortali e inabilità permanente al 14,7%, superiore alla media nazionale e del Mezzogiorno. In conclusione l'analisi evidenzia un Abruzzo con performance positive in alcuni ambiti come l'istruzione e il lavoro rispetto al Mezzogiorno, ma con criticità significative, soprattutto per le competenze di base e la sicurezza sul lavoro. Le marcate differenze tra le province sottolineano la necessità di politiche mirate per ridurre le disuguaglianze territoriali e promuovere uno sviluppo equilibrato della regione.