06 Aprile 2025
Qui, dove prima prima sorgevano 317 alberi di ulivo tagliati dalla Snam per realizzare la centrale di compressione, oggi solo un terreno spoglio e privo di vita. Riparte dal cantiere di Case Pente la protesta del Coordinamento Per il clima fuori dal fossile che questa mattina è tornato a ribadire il suo NO a quello che rappresenta un vero e proprio scempio ambientale. Una manifestazione pacifica simboleggiata da un albero di ulivo che gli ambientalisti hanno scelto di piantare su quello stesso terreno dove, secondo il progetto della Snam, passeranno le quattro linee di collegamento ai metanodotti già esistenti. A fare da scenario alla piantumazione dell'albero di ulivo un flash mob per rappresentare ciò che la multinazionale del gas sta provocando nel nostro territorio dove oltre al taglio delle piante, illegale a detta degli ambientalisti, non pochi sono i danni causati da un cantiere aperto per realizzare un'infrastruttura pericolosa oltre che inutile. Ragioni che oggi hanno riportato i rappresentanti del Coordinamento per il clima fuori dal fossile in prima linea per affidare ad un albero di ulivo la bandiera di un protesta portata avanti, da oltre diciasette anni, in nome dell’ambiente e della legalità.