06 Aprile 2025
16 anni dal sisma dell'Aquila, da quel 6 aprile 2009 che ha spaccato inesorabilmente la storia contemporanea della città in un prima e un dopo. Una notte, quella di ieri, che ha visto il cielo illuminarsi già dalle 20, con l'accensione del fascio di luce da palazzo Margherita, in apertura della consueta fiaccolata. Il momento di ricordo delle 309 vittime ha visto numerose novità rispetto alle edizioni passate, a cominciare dalla durata, ridotta proprio per volere del Comitato familiari delle vittime del sisma. Quello che non è cambiato, è stato il sentimento di dolore che ha accompagnato il corteo, che dalla Casa dello Studente, luogo simbolo per eccellenza della ferita che il terremoto ha aperto nella città, fino al Parco della Memoria. 250 rose sono state poste sui nomi incisi nel metallo del memoriale, una per ogni famiglia che ha visto aprirsi l'incolmabile vuoto a causa del sisma, mentre il braciere del Ricordo ha visto l'accensione da parte di Carlo Cruciani, carabiniere che la notte del terremoto era addetto al centralino del 112. La lettura dei nomi delle vittima ha visto poi la partecipazione di Gabriella Corrado, giovane aquilana nata proprio la notte del terremoto, un momento di commozione dal grande potere simbolico. Nelle parole di Vincenzo Vittorini, storico membro del comitato, anche il ricordo di Antonietta Centofanti, attivista e colonna portante dei familiari delle vittime, sempre in prima linea per chiedere giustizia per chi, la notte del 6 aprile di 16 anni fa, pagò il prezzo più alto.