07 Aprile 2025
E’ crisi dell'artigianato in provincia di Teramo, territorio che dagli anni novanta ha perso almeno 5.000 imprese, ovvero dalle 11.000 alle attuali 6000. Una crisi che continua a preoccupare sebbene tengano alcune figure come parrucchieri, tatuatori, estetiste ma la provincia di Teramo ha fatto registrare un record nazionale del maggior calo delle imprese artigiane iscritte alla Camera di Commercio nel periodo 2012-2023. Sono i dati snocciolati dal presidente di Confartigianato Teramo, Luciano di Marzio che auspica il ritorno di “Bottega a scuola” strumento per gli artigiani e occasione per insegnare il mestiere ai giovani. Obiettivo del progetto è quello di costruire un sistema formativo basato sulla figura del Maestro Artigiano che consenta di salvaguardare settori e tecniche produttive a rischio scomparsa, fornire una prima risposta al problema della trasmissione di impresa e del ricambio generazionale nel settore dell’artigianato artistico, ampliare le conoscenza tecniche e materiche di giovani laureati in indirizzi progettuali e artistici con il fine ultimo di creare nuova imprenditorialità nel settore. Numerosi gli sgravi fiscali previsti nei primi anni di praticantato. Il percorso, partito da una Legge Regionale si è arenato nel corso degli anni. Secondo Di Marzio andrebbe ripristinata anche la “Scuola di avviamento” che consentiva ai ragazzi che non erano particolarmente portati o invogliati allo studio di inserirsi in un percorso finalizzato al mondo del lavoro, in particolare alla strada artigianale.