27 Marzo 2025
Una causa potenzialmente miliardaria sui siti inquinati arriva davanti ai giudici della corte europea dei diritti dell’uomo, la società Edison ha presentato due ricorsi ritenendo che sia stato violato nel suo diritto al rispetto dei beni dal momento che lo Stato ha imposto alla società l’obbligo di bonificare diverse aree pesantemente contaminate nei siti nazionali di Bussi sul Tirino e Mantova. Si tratta di contaminazione da sostanze come mercurio, solventi clorurati cancerogeni, diossine e piombo di cui Edison è stata ritenuta responsabile dalle province di Pescara e Mantova. Dopo aver perso in tutti i gradi di giudizio nei tribunali nazionali, dai Tar al consiglio di Stato, la società nel 2020 ha deciso di rivolgersi alla corte di Strasburgo. Una vicenda che emerge grazie all’azione delle associazioni Forum H2O e stazione ornitologica abruzzese. «Alla Corte dei diritti dell’uomo di solito si rivolge la povera gente – ha dichiarato Augusto De Sanctis di Forum H2o - invece qui siamo di fronte ad una multinazionale che ritiene di non dover essere obbligata a bonificare un territorio martoriato come Bussi e anche l’altro sito di Mantova; è inoltre surreale che centinaia di migliaia di cittadini in provincia di Pescara e Chieti abbiano bevuto per decenni acqua contaminata e adesso sia proprio Edison a chiedere di vedersi riconosciuti i diritti lesi. Noi riteniamo che il ricorso sia completamente infondato, abbiamo per questo depositato una memoria davanti alla Corte dando un contributo di informazioni sia sullo stato ambientale gravissimo di contaminazione dei siti in questione, sia degli aspetti giuridici. Ovviamente questo è un giudizio che farà giurisprudenza a livello nazionale e internazionale, potrebbe dunque riguardare non solo i siti di Bussi e Mantova, su cui Edison ha fatto ricorso ma addirittura migliaia di altri siti per le contaminazioni storiche».