31 Marzo 2025
La trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) delle Telecomunicazioni, scaduto da oltre due anni, è ferma. Al centro del sit-in di protesta di Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil davanti la Prefettura dell'Aquila. Un contratto, considerato dalle sigle sindacali "pirata". «Siamo uniti perché il tema del rinnovo del contratto è per tutti i lavoratori, a prescindere dalla sigla di appartenenza. È anacronistico, ma siamo qui di nuovo a combattere per i diritti dei lavoratori, in un momento in cui dovremmo avere altre priorità e invece stiamo di nuovo lottando per le basi del contratto – dichiara Luciana Del Beato, Rsu Uilcom Fibercop -. Se le aziende, se i nostri politici non riescono ad avere un respiro più ampio, di lungo termine, e non riescono a fare una politica industriale per il Paese ecco, probabilmente, siamo noi lavoratori che dobbiamo svegliare queste coscienze. Noi non siamo contro le aziende, noi siamo parte dell’azienda, siamo i primi diretti stackeolder di queste aziende e volgiamo il benessere e la sostenibilità del settore». «Parliamo di un contratto che non si rinnova ormai da due anni e mezzo e che, per noi, ormai è diventato l’argine alla deriva che sta accadendo in questo Paese rispetto a questo settore – spiega Guido Cupido, segretario Slc Cgil Abruzzo -. Disinteressa totale da parte della politica e aziende che, dopo due anni e mezzo, dopo aver ridotto diritti e salari delle persone, non vogliono recuperare almeno il potere d’acquisto che le retribuzioni del settore hanno perso». «Al momento, abbiamo ricevuto un’apertura solo per quello che riguarda la parte normativa, quando dovevamo trattare degli aumenti economici non abbiamo avuto nessuna risposta. Abbiamo chiesto incontri al Ministero, la risposta che c’è stata da una parte del mondo datoriale è stata uscire dal contratto delle telecomunicazioni e applicare un contratto pirata e questo è un problema nel problema»