28 Marzo 2025
Tensione alle stelle nel settore sanitario aquilano: i lavoratori metalmeccanici della Se.Ma, azienda responsabile della manutenzione di ospedali e presidi sanitari nella provincia, hanno incrociato le braccia per 8 ore. La decisione, presa dai sindacati Fim Cisl e Fiom Cgil insieme alla Rsu, è la diretta conseguenza del fallimento degli incontri con la Prefettura dell'Aquila, convocati per tentare di scongiurare il licenziamento collettivo annunciato dalla Se.Ma s.r.l. Sono circa 70 i lavoratori coinvolti nella vertenza, professionisti altamente specializzati che garantiscono il funzionamento di impianti elettrici, termici e idraulici nelle strutture sanitarie della provincia. La Se.Ma ha motivato la comunicazione di licenziamento con i «ripetuti inadempimenti economico-finanziari» da parte della Asl 1, accuse che l'azienda sanitaria ha respinto con forza, parlando di «gravi inadempienze tecnico-contrattuali» da parte della Se.Ma e quantificando penali per oltre 5 milioni di euro. I sindacati non ci stanno e puntano il dito contro la situazione, chiedendosi perché i lavoratori debbano pagare il prezzo di un contenzioso che li vede estranei. «Non si possono perdere posti di lavoro e, mai e poi mai, eccellenti professionalità che, da anni, rappresentano il valore aggiunto del Servizio Sanitario Nazionale nella Provincia dell'Aquila», hanno dichiarato in un comunicato congiunto. Lo sciopero, che si sta svolgendo nel rispetto dei servizi essenziali previsti dalla legge, prevede diverse modalità di adesione per i turni di lavoro, a testimonianza della determinazione dei lavoratori a far sentire la propria voce senza compromettere l'assistenza sanitaria. La vertenza è tutt'altro che conclusa e il futuro dei lavoratori della Se.Ma rimane appeso a un filo. La mobilitazione sindacale è destinata a proseguire, con l'obiettivo di tutelare i posti di lavoro e garantire la continuità di un servizio essenziale per la comunità aquilana.