30 Marzo 2025
In uno studio del 2019 un team dell’Università di Teramo ha rilevato come gli insetti siano particolarmente ricchi di antiossidanti, anche più di quelli contenuti nell’olio d’oliva e nel succo d’arancia. Gli insetti forniscono proteine di alta qualità e nutrienti paragonabili a quelli forniti dalla carne e dal pesce. Per molte popolazioni gli insetti sono già un cibo. Un altro studio FAO, realizzato in collaborazione con l’Università di Wageninghen nei Paesi Bassi, ha rilevato oltre 1900 le specie di insetti di cui si cibano gli esseri umani. Tra i più consumati ci sono i coleotteri (31%), i bruchi (18%), api, vespe e formiche (14%); cavallette, locuste e grilli (13%). Molti insetti sono ricchi di proteine e grassi buoni, e di calcio, ferro e zinco. Insomma, non solo proteine ma anche altri macro e micronutrienti. Un team di ricercatori della Facoltà di Bioscienze e tecnologie agro-alimentari e ambientali dell’Università di Teramo ha rilevato ha scoperto che il baco da seta, la cicala gigante e il bruco africano, hanno fino al doppio dei valori antiossidanti dell’olio, mentre le cavallette e i grilli contengono fino a cinque volte tanto quelli del succo d’arancia . Si tratta di risultati da uno studio condotto in vitro e quindi di una potenzialità del cibo. L’autore principale dello studio, il professor Mauro Serafini, docente di Nutrizione umana all’Università degli studi di Teramo spiega che consumare insetti non è interessante solo dal punto di vista dell’impatto ambientale: la capacità da parte degli insetti di avere un effetto fisiologico sull’uomo, in questo caso antiossidante e antinfiammatorio. L’Università di Teramo ha quindi portato avanti un progetto di ricerca non finanziato nell’ottica di sviluppare alimenti a base insetti (farine, animali stessi o estratti) da poter testare sull’uomo. Tuttavia, se fino a qualche tempo fa l’argomento era alla base di discussioni tra favorevoli e contrari ed iniziative culinarie, oggi sembra che questo interesse sia decisamente diminuito. «In realtà - spiega il prof Serafini - questo studio presenta una nutrizione alternativa. Premesso che già mezzo mondo fa uso alimentare di insetti, si vuole dimostrare come sarebbero ottimi per una dieta equilibrata senza pensare che effettivamente gli insetti possano essere presenti sulle tavole degli italiani. Mangiamo già legumi e non avremo bisogno di nutrirci di insetti».