04 Aprile 2025
L'attracco della nave Amerigo Vespucci nel porto di Ortona, oltre all'importanza dell'evento in quanto tale, ha portato con sé diverse storie da raccontare. La nave, infatti, da poco tornata dal suo tour mondiale è stata svelata nella sua maestosità e in alcuni dettagli che la rendono davvero un'imbarcazione speciale. Con i suoi 103 metri di lunghezza e il peso di oltre 4mila tonnellate, la Amerigo Vespucci nasce come una nave adibita a scuola di addestramento per gli allievi della Marina Militare, vocazione che mantiene pur essendo diventata ormai, con oltre 93 anni di storia alle spalle, un vero simbolo della manifattura e della tradizione marinara italiana. Il cassero, ossia il ponte di coperta della zona posteriore, detta di poppa, vede l'equipaggio azionare manualmente cavi e cime per ammainare le vele dei tre alberi verticali, di cui quello di maestra sfiora i 55 metri d'altezza. La nave, pur essendo dotata sin dalla sua costruzione di motori, può anche viaggiare con il solo uso delle vele, ma solo in condizione di vento a favore. Uno dei timoni della plancia posteriore, che muove la pala principale, per essere movimentato necessita di ben 8 membri dell'equipaggio che, in totale, ospita 265 persone, con conseguenti spazi limitati e estremamente organizzati. Il tour mondiale ha visto, oltre le 35 tappe in altrettanti porti, un momento storico per la Amerigo Vespucci, ossia il passaggio oltre Capohorn, picco meridionale del Sud America, conosciuto per essere uno dei passaggi più pericolosi per le navi. Una storia, quella della Vespucci, legata a doppio filo con l'Abruzzo, vista la presenza nell'equipaggio di Valerio Nepi, allievo di seconda classe come elettricista, 24enne originario di Corropoli, nel teramano.