04 Aprile 2025
Un processo che si preannuncia carico di tensioni e polemiche quello che si sta svolgendo all'Aquila, dove tre palestinesi sono accusati di terrorismo. La difesa dei tre imputati, Yaeesh Anan Kamal Afif, Doghmosh Mansour e Irar Ali, ha denunciato "gravi violazioni" del diritto di difesa, mettendo in discussione la regolarità del procedimento. I tre palestinesi sono accusati di associazione terroristica, in quanto avrebbero sostenuto la resistenza armata a Tulkarem, in Cisgiordania, contro l'occupazione militare israeliana. La difesa, tuttavia, contesta la qualificazione dei fatti come terrorismo, sostenendo che si tratti invece di legittimo diritto all'autodeterminazione dei popoli. Il collegio difensivo ha sollevato una serie di obiezioni sulla conduzione del processo, in particolare riguardo all'acquisizione di prove e all'ammissione di testimonianze. La difesa ha contestato l'acquisizione di 15 verbali di interrogatori di prigionieri palestinesi, condotti dallo Shin Bet e dalla polizia israeliana. Secondo i legali, tali verbali sarebbero stati ottenuti tramite torture e violazioni dei diritti umani, come denunciato da organizzazioni internazionali quali Amnesty International e Human Rights Watch. La Corte d'Assise ha ammesso solo tre dei 47 testimoni e consulenti proposti dalla difesa, tra cui esperti di diritto internazionale umanitario, giornalisti e volontari operanti in Cisgiordania. La difesa ritiene che questa limitazione comprometta il loro diritto a presentare una difesa completa ed efficace. La difesa ha inoltre sollevato dubbi sull'imparzialità dei tribunali militari israeliani, che giudicano i palestinesi in Cisgiordania. Secondo i legali, tali tribunali sarebbero legati al potere esecutivo e applicherebbero una legislazione discriminatoria nei confronti dei palestinesi. In un comunicato stampa, il collegio difensivo ha espresso forte preoccupazione per le decisioni della Corte d'Assise, definendole "uno strappo, un vulnus ai principi su cui si fonda il giusto processo". I legali hanno invocato i principi sanciti dalla Costituzione italiana, dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo e dal Patto Internazionale sui diritti civili e politici, chiedendo un processo equo e imparziale. Il processo all'Aquila si svolge in un contesto internazionale particolarmente delicato, segnato dal conflitto israelo-palestinese. Le contestazioni della difesa sollevano interrogativi sulla regolarità del procedimento e sulla possibilità di garantire un giusto processo ai tre imputati.