05 Aprile 2025
Impennare con un kart cross, giocare a tennis, fare una corsa slalom, tirare con l’arco o con una pistola. Non c’è disabilità che tenga per chi disabile non si sente, per chi si rialza dopo esser caduto. Per chi improvvisamente, che sia per un incidente o una malattia infettiva o neurodegenerativa, si ritrova su una sedia a rotelle. Così ieri nella clinica San Raffaele di Sulmona, nella giornata nazionale dedicata alle persone con lesioni al midollo spinale, si sono ritrovati campioni e storie da tutta Italia. Dalla campionessa sulmonese Giulia Valdo che reduce dagli internazionali di tennis a Roma, è appena entrata nella nazionale di tiro, a Edoardo Giordan bronzo paralmpico di sciabola a Parigi. Un esempio da chi, dopo il trauma, si è rialzato, salendo in carrozzina o con una gamba amputata, sul podio degli sport paralimpici. Una giornata di festa, di emozioni e di condivisione. Con gli ospiti del San Raffaele che si cimentano in giochi e discipline, cercando anche loro la forza per superare i momenti più bui. I progressi che consente la riabilitazione spinale sono tanti, ma le cure in Italia, oggi, non sono per tutti, se si considera che sui circa 2500 pazienti ogni anno, sono disponibili solo 752 posti nelle unità spinali. Per questo, ieri, in collegamento con la Presidenza del consiglio dei ministri dal San Raffaele si è chiesto l’impegno del governo per ampliare l’offerta riabilitativa e permettere a tutti di rimettersi in piedi, almeno in modo figurato. Come Giulia che dalla tragedia dell’incidente in moto, oggi sogna le paralimpiadi di Los Angeles del 2028.